Carlos Passerini per il “Corriere della Sera” - Estratti
Colpo di scena, anzi coup de théâtre: Mbappé potrebbe giocare già stasera in Francia-Olanda, seconda partita del gruppo D dell’Europeo, a Lipsia, una sorta di spareggio per conquistare il pass per gli ottavi con un turno d’anticipo. Fino a ieri nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla sua presenza, anche perché la frattura del setto nasale risale solo a cinque giorni fa, lunedì scorso, nel terribile scontro col gigante austriaco Danso.
Non sembrava ci fosse il tempo per recuperarlo, il campione faticava anche a respirare, tanto che perfino dentro al quartier generale di Paderborn ipotizzavano «una o due partite di riposo».
Invece ieri il c.t. Didier Deschamps ha spiazzato tutti, riaccendendo l’entusiasmo dopo giorni di panico: «Procede tutto al meglio, mercoledì e ieri Kylian ha fatto l’allenamento, quindi faremo di tutto con lo staff medico per renderlo disponibile. Sta meglio, decideremo all’ultimo. Come tutti i giocatori vuole esserci, ha avuto un brutto infortunio ma è meno peggio il naso che le caviglie o le ginocchia. Speriamo di fare in modo che ci sia, ma non sono particolarmente preoccupato».
Alla fine potrebbe partire dalla panchina, ma la verità è che già la sua presenza cambia tutto, da un punto di vista psicologico, ambientale. E vero che i galletti hanno una rosa lunga e forte, del valore di oltre un miliardo di euro, è vero che Kolo Muani e Olivier Giroud sono all’altezza, ma poter disporre o meno dell’attaccante più forte al mondo non è la stessa cosa.
Dovesse davvero vincere la sua corsa contro il tempo, Kylian indosserà una maschera in fibra di carbonio con i colori della Francia, già testata ieri in allenamento. «Senza rischi non ci sono vittorie» aveva scritto sui social mercoledì. Un messaggio criptico che oggi assume tutta un’altra sfumatura.
Quella della Red Bull Arena, che per oggi tornerà a chiamarsi col nome originale di Leipzig Stadium perché l’Uefa vuole solo gli sponsor suoi, sarà anche l’attesissimo faccia a faccia fra Theo Hernandez e Denzel Dumfries. Il derby di Milano sbarca all’Europeo.
(...) Non scorre buon sangue. E si è visto anche nella festa scudetto, con quell’evitabilissimo striscione esposto da Dumfries sul pullman della sfilata, un fotomontaggio di pessimo gusto nel quale teneva al guinzaglio il francese come fosse un cane. Una leggerezza costata 4 mila euro di multa. «Se lo incrocio, lo saluto senza problemi — ha detto Theo —. Ciò che è successo è successo, è passato». «Io non lo odio, ma di certo non andrò mai a cena con lui» ha ribattuto Denzel, che però stasera non ha neanche il posto assicurato.
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dumfries con lo striscione su theo hernandez mbappe' con la maschera MBAPPE SI ROMPE IL NASO NELLA PARTITA CONTRO L'AUSTRIA striscione su theo hernandez 2 MBAPPE SI ROMPE IL NASO NELLA PARTITA CONTRO L'AUSTRIA dumfries con lo striscione su theo hernandez rabiot mbappe