Estratto dell'articolo di Matteo De Santis per www.lastampa.it
Gian Piero Gasperini, come è stata la notte dopo la terza finale di Coppa Italia persa in cinque anni?
«La notte non c'è stata proprio».
[…] L’essere arrivati alla finale da favoriti, paradossalmente, può aver pesato?
«Essere favoriti o sfavoriti non significa nulla. Una finale è una finale e a meno che i valori non siano nettamente diversi si vive sull'equilibrio. La squadra ha dato veramente tutto e non ci siamo mai attaccati alla scusa della condizione fisica. Dal 27 febbraio, di fatto, giochiamo ogni tre giorni e per la prima volta ieri ci è mancata un po' di rapidità contro la formazione meno ideale per non averla. Non è colpa di nessuno, ma semplicemente è andata così. La vera sconfitta è aver perso De Roon per infortunio, non perdere 1-0 contro questa Juventus. Globalmente non la considero una finale così negativa»
A Dublino, però, ritroverete Scamacca.. Quanto conterà il suo rientro?
«Indubbiamente Gianluca ha avuto un'evoluzione molto positiva, specialmente negli ultimi mesi. La sua assenza si è notata in una partita bloccata: la sua presenza fisica sarebbe stata un riferimento più visibile e più forte anche per i compagni. Per mercoledì sarà un'altra finale contro un avversario molto forte. Stiamo giocando tutte partite decisive da mesi […] Quando giochi tutte queste partite puoi anche perderne una. A Dublino, però, vogliamo arrivarci nella migliore condizione possibile».
Che sensazioni ci sono su De Roon? Sabato in campionato a Lecce ci sarà una gestione delle energie in vista di Dublino?
«Risparmio di energie è una brutta parola. Se provi a risparmiare nel campionato italiano fai molta fatica a fare punti. In vista di Dublino sto pensando a un turnover molto ampio: con i cinque cambi lo puoi applicare anche per degli spezzoni di partita. De Roon è tornato a Bergamo per gli accertamenti, credo sia molto difficile possa giocare a Dublino. Sono più fiducioso che invece possa andare agli Europei con l’Olanda. Ma aspettiamo l'esito degli esami».
Che avversario è il Bayer Leverkusen?
«I numeri sono molto chiari: incontriamo una squadra che non perde da 50 partite. Ha dominato la Bundesliga e conquistato la finale, ma il doppio incrocio con la Roma ci ha dato buona fiducia sotto certi aspetti. Di certo incontriamo uno dei top club europei. Non credo che nelle finali pesi la storia, ma la forza e la condizione. La storia è storia, conta il presente» .
[…] Percepisce che possa esserci un contraccolpo psicologico dopo la stanchezza accumulata e la sconfitta con la Juve?
"No, penso che siamo immuni. L’Atalanta ha dimostrato di essere una squadra che ha sempre avuto grande capacità di reazione. Abbiamo comunque perso con la Juventus, mi aspetto una reazione importante ma poi bisogna considerare la forza dell'avversario. L'esempio di De Ketelaere è perfetto: tre giorni prima con la Roma è stato esaltato, ieri è stato massacrato. Non ci si può basare su una singola partita, la valutazione è molto più estesa. Sono convinto che una reazione, almeno nella prestazione, ci sarà».
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