L'umore di Antonio Conte in conferenza.
— Furiano (@MikeFuriano) August 17, 2024
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Estratto dell’articolo di Maurizio Crosetti per “la Repubblica”
Attenzione, la strana coppia fa volare stracci e stoviglie già in viaggio di nozze. Lo sposino Antonio Conte si è accorto che il suo consorte, Aurelio De Laurentiis, ha messo in vendita dieci giocatori, non riesce a cedere Osimhen e in sostanza non gli ha arredato il nido d’amore.
[…] «Speravo meglio, Mi aspettavo di trovare sorprese positive, ma ho avuto difficoltà a trovarne. Se non siamo a zero, poco ci manca ». Lui che non è l’accomodante Ancelotti, lui che a Napoli non ha vinto uno scudetto come Spalletti, per citare due predecessori andati via in malo modo, è già pieno di dubbi.
Nella conferenza stampa prima del debutto a Verona, la scritta che scorre alle sue spalle — “Proud to be Napoli” — è assai beffarda. Antonio mette le mani avanti? Ha già capito tutto? Il cerino è corto e brucia? Forse, più semplicemente, Conte non vuole ingannare nessuno: «Parlo adesso perché è meglio essere chiari. Al Napoli c’è bisogno di una ricostruzione totale, dalle fondamenta, altrimenti non ci sarebbero dieci o dodici giocatori sul mercato. E il mercato, lo sapete, è bloccato.
Osimhen è una situazione pregressa che ho trovato, ora cercheremo soluzioni per tamponare: se serviranno sei mesi, un anno, due o tre non lo so. Ma so per certo che il decimo posto dell’anno scorso, con distacchi siderali, non è stato frutto di un caso o di sfortuna, ve lo posso garantire. Devono saperlo anche i tifosi».
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Tra le molte cose ruvide e appuntite che l’allenatore del Napoli ha offerto alla platea, una lo è forse più di tutte: «Qui c’è il tranello grosso di due anni fa, che confonde le idee e butta fumo negli occhi alla gente». Il tranello sarebbe lo scudetto, quel pezzo di storia del calcio che adesso, nell’immaginario di Conte, diventa un subdolo inganno, una pericolosa illusione: perché la squadra che lui ha trovato non è quella del magico gioco, ma del recente disastro.
antonio conte aurelio de laurentiis 4
Insomma, una nuttata piena e profonda, buia come un pozzo d’inchiostro. Possibile che Antonio Conte si accorga soltanto adesso di esserci cascato dentro in una notte senza luna? La sua carriera, oggi, è questa notte? Forse è strategia, forse è la lunga esperienza che suggerisce di parlare per tempo, forse invece è un sincero imbarazzo per qualcosa che non pareva così, non a tal punto.
Per esempio si legge, neanche troppo tra le righe, che il Napoli non ha più attrattiva. Dice Conte: «Bisogna convincere i giocatori a venire qui, ma praticamente non facciamo le Coppe e questo è un handicap notevole». L’ex allenatore della Juve, la sua vera maglia indelebile, e della Nazionale è avvilito anche dal confronto con le avversarie: «Se mi guardo attorno, vedo altre squadre con situazioni consolidate, dove vengono aggiunti pezzi e dove non ce ne sono una decina in uscita». […]
ANTONIO CONTE PRESENTAZIONE aurelio de laurentiis antonio conte