Meloni sulla Nazionale agli Europei: "Sono delusa. Forse il problema è dato dal fatto che i calciatori italiani nella Serie A sono sempre meno" #drittoerovescio pic.twitter.com/6SFuqqZ7Uf
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) July 4, 2024
«Sono molto delusa come tutti gli italiani», così Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha commentato a Dritto e Rovescio, programma televisivo di Rete4, l’eliminazione dell’Italia di Spalletti da Euro 2024.
«Di delusioni con la nazionale, tolta la parentesi degli ultimi europei, ne abbiamo avute. Non sono un’esperta di calcio, non posso dare consigli, ma quando le cose vanno così bisogna interrogarci se qualcosa va male nel sistema: ho visto tesi autoassolutorie che mi preoccupano». Così la premier Meloni ha continuato la sua analisi che assomiglia molto a quella condotta da Abodi, ministro dello sport.
Abodi aveva anticipato Meloni: «Qualcuno deve assumersi la responsabilità»
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Al Foglio il ministro dello sport aveva detto:
«È evidente che qualcosa non ha funzionato tra Spalletti, team, giocatori».
Intervistato dal direttore del Foglio Cerasa sul disastro della Nazionale italiana agli Europei:
Abodi dice che quella osservata in Germania, contro la Svizzera, è stata “un’immagine oggettivamente traumatica e umiliante” e aggiunge che vedere “una Nazionale che alza bandiera bianca, mettendo in campo una resa incondizionata, è il manifesto di un problema che non si può continuare a nascondere”.
“Il calcio italiano – ci dice Abodi – ha le sue luci, ma è condizionato dalle tante contraddizioni. Ma per provare a superarle, ciò da cui bisogna partire è, per cominciare, l’autoanalisi, l’autocritica e l’assunzione di responsabilità. Se c’è qualcuno che sbaglia e fallisce, ci deve essere qualcuno che sa assumersi la responsabilità dell’errore”.
Abodi attacca Gravina: ha anticipato le elezioni senza un confronto
Il riferimento del ministro, naturalmente, è al presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, ma non solo. “La Nazionale italiana, da molto tempo, sta attraversando una crisi sistemica. E in questa crisi pesa anche il fatto che nella Federcalcio italiana vi sono degli equilibri che penalizzano la promozione del talento e della competitività. Ed è complicato che la Federazione possa pensare al futuro del calcio italiano condizionata dagli interessi di parte, quelli delle singole componenti, senza ragionare sugli interessi del sistema, con una visione organica che coinvolga tutti, tenendo conto della capacità di apporto.
meloni zaccagni dritto e rovescio
Sono convinto che la Serie A debba esser messa nella condizione di essere più competitiva, anche mutuando il modello della Premier League inglese, contando più di quanto conti ora nei processi decisionali della Federcalcio. Il presidente Gravina ha ritenuto sufficiente, in questa fase, anticipare la data delle elezioni, senza un opportuno e auspicabile confronto in Consiglio federale. Con le debite proporzioni, come ha fatto il presidente francese Macron”.
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