Fabio Pavesi per Milano Finanza - Estratti
Provate a immaginare lo sconcerto e la frustrazione che avrà provato Bjorn Gulden, l’amministratore delegato di Adidas nel vedere il tracollo della Nazionale agli Europei. Il gigante tedesco ha scommesso sulle virtù della nostra rappresentativa come nuovo sponsor tecnico al posto della rivale Puma: il costo della sponsorizzazione, secondo quanto documentato da Reuters è di 35 milioni di euro l’anno per un intero quadriennio. Soldi spesi male finora.
E che dire di casa Tim? Da sempre sponsor di rilievo degli Azzurri per un corrispettivo plurimilionario rinnovato di recente. Lo spot sulla cosiddetta “forza delle connessioni” con Spalletti e i suoi davanti alla Tv fa a pugni con la realtà di una delle peggiori figure dei giocatori della Nazionale in campo, mai così disconnessi fra loro.
Analogo smarrimento lo avranno provato anche i vertici di Eni e di Poste Italiane, main sponsor anche loro della nostra rappresentativa. Così come gli altri sostenitori a livello finanziario del calcio italico: da Volkswagen a Telepass; da Esselunga a Biraghi, da Fileni a TeamSystem e acqua Lete solo per citare i più noti che avevano puntato su un buon ritorno per gli affari dal sostegno a colpi di spot degli Azzurri………..
……………….Sul piano finanziario infatti la torta grande che sorregge i costi della Nazionale sono proprio le sponsorship. Basta vedere quanto pesano nei bilanci della Figc di Gravina.
……………..Nel libro dei conti che valgono, come giro d’affari dell’intera Federazione, poco più di 200 milioni di euro l’anno, ecco che i ricavi da pubblicità e sponsorizzazioni erano stimati in oltre 73 milioni, sette milioni in più del budget aggiornato del 2023. E i ricavi dalle manifestazioni internazionali in 51 milioni. I soli diritti televisivi valgono 33 milioni e il contributo dalle Federazioni internazionali è salito da 9 milioni a 12,5 milioni.
Certo lì dentro c’è tutto quanto concerne l’attività della Federazione gioco calcio che gestisce non solo la Nazionale maggiore, ma anche quella femminile e le nazionali minori, ma è indubbio che l’appuntamento dell’Europeo della Nazionale A incida per grande parte.
Un ricco bottino che vale oltre il 60% dell’intero giro d’affari della Federcalcio e che serve eccome a coprire i costi ingenti della spedizione azzurra.
Già ma quanto sono costati i “nostri eroi” nella grottesca trasferta tedesca?
……………….I costi del solo Club Italia, la struttura organizzativa che ha portato in Germania gli azzurri sono a budget per 36 milioni, cui vanno aggiunti gli oltre 15 milioni di compensi per l’affollato staff tecnico e sanitario che accompagna i 22 giocatori.
………….Oltre una cinquantina di milioni cui vanno aggiunti i 10 milioni di costi vivi per la trasferta e il soggiorno dorato di Casa Azzurri……
……………Nulla a che vedere con il resoconto del 2021 che vide la Nazionale trionfare agli europei a Wembley contro l’Inghilterra. Il bilancio di quell’anno della Figc vide i ricavi da manifestazioni internazionali schizzare a oltre 86 milioni con il contributo delle Federazioni internazionali salire a 45 milioni, grazie alla vittoria del campionato europeo con i calciatori che festeggiarono incassando 19 milioni come premio. Le spese per lo staff tecnico e sanitario vittorioso furono di 11 milioni, 4 milioni in meno dei 15 a budget per la disastrosa conclusione dell’avventura odierna.
gabriele gravina luciano spalletti
Nell’anno della vittoria londinese il bilancio della Federazione chiuse con 11 milioni di utili, mentre il budget per quest’anno prevede un modesto utile, per poco più di 300mila euro…………
………..Al di là dell’epopea infausta della Nazionale dopo i fasti del 2021 la Federazione è una macchina costosa.
Solo per farla funzionare se ne vanno ogni anno almeno 50 milioni tra costi del personale e spese di funzionamento.
I costi degli oltre 280 dipendenti valgono 22 milioni di euro e le spese generali sono a preventivo per 27 milioni di euro, oltre 4 milioni in più dul budget del 2023.
Cinquanta milioni per far funzionare la macchina dell’organizzazione principe del calcio italiano. Quel calcio che se fosse un’azienda avrebbe portato da tempo i libri in Tribunale. La sola serie A, il campionato maggiore siede a livello aggregato su un miliardo di perdite all’anno; debiti per 5 miliardi e un patrimonio netto che è solo l’8% dell’attivo di bilancio.
E con gli stipendi dei calciatori e tecnici che si mangiano mediamente circa il 70% del monte ricavi, tenuti di fatto in piedi dai costosi diritti Tv e dalle sponsorizzazioni.
Del resto basta guardare il monte ingaggi annuo dei componenti della svogliata spedizione azzurra: si va dai 5 milioni lordi del Ct Luciano Spalletti agli oltre 6 milioni di Donnarumma, l’unico che ha meritato l’orgoglio della bandiera, e alla cifre analoghe di Barella, Bastoni e Chiesa. I 22 azzurri guadagnano con gli stipendi dei loro club un monte ingaggi annuo di quasi 70 milioni di euro.
Una distanza siderale dai valori espressi sul campo…………
Ci si aspetterebbe dopo l’onta un bel passo indietro di tutti i partecipanti alla nefasta trasferta europea. Ma non accadrà: tutti al loro posto. Da Spalletti a Gravina alla dirigenza intera della Federcalcio. Niente dimissioni, solo qualche scusa a mezza bocca e via………
spalletti fagioli italia nazionale azzurri
………..Tanto gli sponsor masticheranno amari. Ma tant’è tanto hanno firmato accordi spesso pluriennali e hanno pagato. Le tv continueranno a pagare a peso d’oro le prodezze degli azzurri e infine ci sono stipendi e prebende da conservare con cura su quel monte di 200 milioni di euro l’anno che costa la macchina della Federazione calcistica del Belpaese.
spalletti ritorno azzurri in italia