Monica Colombo per il “Corriere della sera”
Le sette sorelle che tengono in scacco il calcio italiano, dopo aver osteggiato la creazione della media company con l' apertura ai fondi, chiedono le dimissioni di Paolo Dal Pino da presidente della Lega di serie A a 3 mesi dalla sua rielezione.
La recente coalizione creatasi in via Rosellini fra club storicamente avversari e divisi da opposti interessi (ne fanno parte le grandi del Nord come Juventus e Inter, ma pure Lazio e Napoli e tre medio-piccole come Atalanta, Fiorentina e Verona) ha inviato ieri una lettera per manifestare «l' irrevocabile sfiducia alla carica» da Dal Pino rivestita e «alla conduzione e gestione della Lega», auspicando che la Confindustria del pallone «possa proseguire con diversa guida e con nuove visioni condivise».
Una dichiarazione di guerra inattesa e prepotente che rovina l' immagine di un movimento, già travolto dagli scandali negli ultimi mesi. Il caso tamponi di Lotito, le indagini della Covisoc sulle plusvalenze della Juve, la lente d' ingrandimento della Uefa sui conti di diverse società compresi quelli dell' Inter. L' attacco delle sette sorelle ha anche un altro obiettivo, il presidente della Federcalcio Gravina, appena rieletto, e il suo asse con Dal Pino.
Non è un caso che la lettera sia stata inviata a poche ore dal consiglio federale in cui il numero uno della Figc ha minacciato di togliere la delega alla serie A avocandola a sé e annunciando di voler abbassare i quorum per le delibere della Lega al fine di interrompere la perenne paralisi dei lavori. I sette ovviamente in una ulteriore missiva che hanno inviato attraverso lo Studio Chiomenti hanno spostato il focus su altri temi: «Si riservano di agire nelle competenti sedi per l' accertamento delle responsabilità da mala gestio e il risarcimento di tutti i relativi danni, subiti e subendi».
gravina dal pino foto mezzelani gmt
Oltre ad accusare il presidente di Lega di non aver prodotto risultati concreti nelle interlocuzioni con il governo sul tema ristori e pubblico (le deleghe sono in capo a Luigi De Siervo), gli si imputa il ritardo nell' assegnazione dei pacchetti dei diritti tv a Dazn «a causa delle modalità con cui ha gestito l' Offerta Fondi», tema che secondo i 7 si era esaurito nell' assemblea del 4 febbraio.
Sottolineano che si è rischiato di far scadere l' offerta di Dazn e ora esiste il pericolo che dal pacchetto 2 non si ricavi «l' utilità economica inizialmente possibile».
de laurentiis dal pino foto mezzelani gmt 2
Dal Pino non ha intenzione di dimettersi e risponderà attraverso i propri avvocati ai legali dei ribelli. Considera la loro lettera un' azione temeraria, e non esclude una denuncia per diffamazione. L' azione dei sette cadrà nel vuoto: per inserire un argomento all' ordine del giorno in assemblea occorrono 8 firme e per la mozione di sfiducia 14 voti.
Peccato che ieri si sia levato un coro di plauso al lavoro di Dal Pino. «Quando venne proposto nel gennaio scorso, non lo votai e glielo dissi, spiegandogli che lo stimavo ma non condividevo il metodo della candidatura» ha spiegato Urbano Cairo, presidente del Torino. «Gli annunciai che avrebbe avuto problemi con chi lo proponeva, certo non con me. Ha operato bene, ha avuto l' idea brillante di immaginare l' operazione con i fondi. Un' idea attuale che spero possa essere ripresa a breve. È una persona seria, per bene che ha fatto un gran lavoro».
Enrico Preziosi, numero 1 del Genoa, è critico verso i sette: «Una follia mettere in discussione l' operato di Dal Pino. La lettera è offensiva verso il presidente, le istituzioni e il buon senso». Sintetico ma incisivo Paolo Scaroni, presidente del Milan: «Ho votato per lui poche settimane fa e non ho cambiato idea».
2 - REGOLE DI VOTO E RUOLO DEI FONDI LEGA, 7 CLUB SFIDUCIANO DAL PINO
Salvatore Riggio per “il Messaggero”
Il presidente della Lega serie A, Paolo Dal Pino, non ha nessuna intenzione di dimettersi. Anche se è consapevole che gli è stata lanciata una vera e propria sfida. Sette club Juventus, Inter, Napoli, Lazio, Fiorentina, Atalanta e Verona sono usciti allo scoperto e hanno formalizzato con una lettera la richiesta di sue dimissioni. Una nuova alleanza creatasi fra società con interessi eterogenei.
La causa scatenante è stata la volontà della Figc, appoggiata da Dal Pino, di modificare i quorum deliberativi della maggioranza in assemblea. Il presidente federale, Gabriele Gravina, vuole che la serie A si adegui ai principi informatori del Coni che non prevedono soglie qualificate, come quella dei due terzi che di fatto paralizza su molti temi l' attività della Lega e consente la formazione di minoranze di blocco con appena sette componenti. Gravina chiede quindi alla A di decidere a maggioranza semplice.
claudio lotito foto mezzelani gmt025
Non a caso è quello il numero di chi chiede a Dal Pino di lasciare.
Ad esempio, sono stati proprio sette voti ad aver bloccato l' aggiudicazione del pacchetto 2 dei diritti tv 2021-24 a Sky. E guarda caso lo stesso numero di società impedisce di andare avanti con il maxi-investimento da 1,7 miliardi di euro dei fondi finanziari Cvc, Advent e Fsi, vero terreno di scontro tra i sette club anti-Dal Pino e il resto della serie A. Juve e alleati hanno fatto anche spedire una lettera dallo studio legale Chiomenti con le contestazioni di mala gestione che vengono attribuite a Dal Pino.
Ma da parte sua, il manager lombardo (eletto alla guida della Lega a gennaio del 2020), è forte dell' appoggio degli altri 13 club, guidati da Roma, Milan e Torino. Queste ultime due sono uscite ieri allo scoperto: «Ho votato per lui poche settimane fa e non ho cambiato idea. Sta facendo un buon lavoro», ha detto il presidente rossonero Paolo Scaroni.
«Dal Pino ha operato bene, ha avuto l' idea brillante di immaginare l' operazione con i fondi, che io spero possa essere ripresa a breve», ha spiegato il patron granata Urbano Cairo. Capitolo Dazn: saranno rimborsati, con un mese di abbonamento gratis, gli utenti che domenica scorsa non sono riusciti a vedere Inter-Cagliari e Verona-Lazio in piattaforma.