1 - GRAVINA ISOLATO: LA SERIE A NON CI STA, DA ANNI CHIEDE LA CURA DEI VIVAI. E IL CONI È PREOCCUPATO
Mario Canfora e Alessandra Gozzini per www.gazzetta.it - Estratti
Azzurri in crisi nera: nelle analisi del giorno dopo tra le frasi chiave ritornano "invasione straniera", "limitati investimenti sui vivai", "scarsa cura dei talenti". Temi, o meglio accuse, che chiamano in causa le società: ne ha parlato ieri il presidente federale Gravina.
La Lega, espressione dei club, non ha replicato. Parlano i documenti datati dicembre 2022 e febbraio 2024 che la Serie A ha prodotto e inviato in Figc. Nel primo documento "riformare il calcio italiano" si parla di "valorizzazione dei giovani" già al punto 3, di "seconde squadre" al punto 5.
GIUSEPPE GRAVINA - CLAUDIO LOTITO
La Serie A, due anni fa, chiedeva di potenziare "in modo significativo" l’investimento sul settore giovanile, sia per assicurare la crescita del calcio italiano, sia per "supportare le nazionali". Per le squadra Primavera ha chiesto un obbligo di calciatori formati e di ridurre il numero dei fuori quota: solo il 3% dei giovani partecipanti finiva in Serie A.
Dall’aprile 2023 allora, per volontà della Lega, devono essere presenti in distinta almeno 5 giocatori convocabili nelle nazionali azzurre, smentendo l’immagine di Primavera tutte straniere. Dovranno essere 8 nel 2024-2025 (comprenderà non solo gli Under 19, ma anche gli U20) per salire a 10 nel 2025-2026.
Altro fronte quello delle seconde squadre, altro progetto volto a "ottimizzare la filiera dei calciatori delle società", con la richiesta della Lega di introdurre un modello più flessibile, sull’esempio spagnolo e tedesco, o su quello inglese con un campionato Under 23 ad hoc. La A chiedeva, inascoltata, una quota d’accesso ridotta e certezze sulle iscrizioni (che oggi mancano) con l’ipotesi dell’iscrizione in sovrannumero (dunque la possibilità di creare un girone con una squadra in più).
Nel febbraio 2024, nel documento aggiornato ("il calcio italiano 2.0"), la Serie A ha proposto al governo l’istituzione di una tax credit vivai da riconoscere alle società che investono sugli Under 23. Allo stesso tempo riproponeva l’idea di ripristinare le multiproprietà, legittime in altri Paesi, con le stesse finalità di valorizzazione dei talenti ma con un meccanismo finanziariamente più sostenibile rispetto a quello delle seconde squadre.
gabriele gravina foto mezzelani gmt32
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E col Coni qual è la situazione attuale? Il presidente Giovanni Malagò non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche, ma questo atteggiamento non è indicativo di qualcosa, visto che evita di trasferire ogni suo pensiero sui social in caso di sconfitte cocenti com’è stata quella di sabato della Nazionale.
I rapporti con Gravina (da quel che risulta i due non si sono sentiti dopo l’eliminazione) sono ufficialmente buoni, e lo dimostrano anche alcune azioni che hanno fatto assieme come, dopo la volontà del Governo di istituire una commissione sui bilanci, la controproposta in cui sarebbero state modificate le norme degli attuali organi di controllo di calcio e basket, Covisoc e Comtec, proposta però totalmente ignorata dal Governo.
Il Coni non può ovviamente commissariare nessuna federazione per... demeriti sportivi e resta quindi in attesa degli sviluppi che potrebbero arrivare proprio dal Governo. Tra l’altro Malagò difese pubblicamente Gravina quando, in occasione del caso scommesse dello scorso anno, la politica chiese le sue dimissioni. E Gravina (ancora sotto indagine a Roma per presunto autoriciclaggio) recentemente, in commissione Cultura della Camera disse: "Sarebbe assurdo pensare di non riconoscere un quarto mandato a un presidente del Coni che oggi ha dato una svolta allo sport italiano". Un assist inaspettato. Con Malagò che, come sempre, cerca di prevedere il futuro. Che in Figc, con le prossime elezioni, non è così lontano.
2 - LA LEGA DI B «CHIESTI PIÙ STRANIERI? NON È VERO»
Mario Canfora e Alessandra Gozzini per www.gazzetta.it
giovanni malago foto mezzelani gmt22
La Lega di B prende le distanze da Gravina. L’attrito ora nasce dalla conferenza stampa di ieri, nella quale il presidente della Figc ha affrontato (anche) il tema degli extracomunitari: «Pure la Serie B vorrebbe tesserare un extracomunitario in più... Se non capiamo che coltivare il vivaio non è un costo, ma un investimento per i club, non andiamo da nessuna parte. Ci sono resistenze al nostro interno e in base alle norme statutarie e a quelle internazionali non ho possibilità di muovermi o di imporre una linea».
Posizione Parole che non sono per nulla piaciute alla Lega di B presieduta da Mauro Balata che ha voluto specificare in un comunicato la propria posizione: «In relazione alle dichiarazioni del presidente Gabriele Gravina, la Lega B chiarisce che la richiesta di tesseramento di un extracomunitario direttamente dall’estero è parte di un progetto tecnico complessivo che prevede tra l’altro, rispetto al passato, un contingentamento effettivo del numero di stranieri militanti nel Campionato di Serie B.
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