Andrea Cremonesi per gazzetta.it
Il quinto titolo mondiale diventa per Lewis Hamilton poco piò di una formalità; potrebbe in caso di doppietta arrivare già tra due settimane negli amati States o al più tardi in Messico.
POKER LEWIS — E’ lo spietato verdetto di Suzuka, dove l’inglese ha colto la nona vittoria stagionale, la quarta consecutiva. Il divario in campionato su Vettel si è allargato infatti a ben 67 punti quando ne restano da assegnare solo 100: il tedesco ha chiuso solo solo sesto, dopo essere costretto a una rimonta dalla 19esima posizione per una collisione con Verstappen all’ottavo giro.
EPISODIO CHIAVE — Già, risalito quarto, approfittando di un precedente scontro tra l’olandese e Kimi Raikkonen, per il quale pilota della Red Bull ha poi dovuto scontare ai box 5 secondi di penalità, il tedesco ha cercato di passare alla Spoon ma come a Monza con Hamilton è stato lui ad avere la peggio e si è girato. Seb ha rimontato posizioni su posizioni, montando le gomme soffici che si sono rivelate più performanti delle bianche, ma quando si è ritrovato a 40” dal compagno di squadra la sua corsa è finita lì. Unica consolazione il giro più veloce al termine della corsa.
GRANDI RED BULL — Non quella di Verstappen che ha tenuto il box Mercedes col fiato sospeso sino al traguardo, finendo negli scarichi di Bottas. Grande domenica anche per Ricciardo da 16° a quarto, mentre un urlo di disapprovazione ha accompagnato il sorpasso di Sainz su Gasly che ha tolto l’unico punticino alla Honda. Dietro i ferraristi si sono piazzati Perez (Racing Point), Grosjean (Haas), Ocon (Racing Point).