Francesco Persili per Dagospia
“Senza rinforzi sarà una stagione difficile”. Si apre nel segno dell'ennesima polemica di Mourinho l’ultima giornata di mercato in Inghilterra. La Premier League partirà domani alle 21 con Manchester United-Leicester ma lo Special One è già sulla graticola. I bookmaker ritengono il suo esonero il più probabile di tutto il torneo.
A Old Trafford sono arrivati il centrocampista brasiliano dello Shakhtar Fred, pagato 59 milioni, e il terzino Diogo Dalot dal Porto ma il portoghese appare sempre più insofferente della rosa a sua disposizione e si lamenta con la società per i mancati grandi acquisti. Dopo Jerome Boateng, che ha rotto col Bayern e sembra far rotta verso il Psg, anche il centrale uruguagio dell'Atletico Madrid, Diego Godin, ha detto no allo United e a 9 milioni di ingaggio. Fekir del Lione balla tra Chelsea e Liverpool, il centrocampista francese N’Zonzi fa gola all’Arsenal con la Roma che monitora la situazione. Quale sarà il botto finale? Finora sono stati spesi 1 miliardo e 200 milioni in acquisti e 350 milioni in cessioni ma il Manchester City, che ha sborsato 67,8 mln per il fantasista del Leicester Mahrez, resta il grande favorito per la vittoria finale.
Il club allenato da Guardiola ha già messo in bacheca il 'Community Shield', la Supercoppa inglese, e ora si prepara a far visita a Londra, all’Arsenal, che dopo 22 anni non avrà in panchina Wenger. Al suo posto l'ex Siviglia e Psg, Unai Emery. Sarri ha perso Courtois che è volato al Real Madrid ma si è assicurato per 80 milioni il portiere dell’Athletic Bilbao Kepa, il numero 1 piu’ costoso della storia (superati i 70 milioni sborsati dal Liverpool per Alisson), ha preso in prestito Kovacic e potrà contare anche sull’ex Napoli Jorginho. Tra quelli che non hanno badato a spese c’è il Liverpool, finalista dell’ultima edizione di Champions. Alisson, Naby Keita, Fabinho e Shaqiri basteranno a Klopp per colmare il gap con Guardiola?
Dagli stadi alla vendita dei diritti tv, gli inglesi si confermano all’avanguardia nella gestione del 'prodotto calcio'. Tra le novità di quest’anno, c’è la possibilità per i manager di utilizzare in panchina tablet e smartphone per rivedere i replay delle azioni. Ma resiste la diffidenza nei confronti della moviola in campo. Niente Var, siamo inglesi.
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