A INDIAN WELLS SINNER BATTE STRUFF E VOLA AGLI OTTAVI, DOVE AFFRONTERA’ SHELTON – “RISPETTO ALL’AUSTRALIA LA PALLA RIMBALZA DI PIÙ E DEVI ADATTARTI. QUANDO SCIAVO AVEVO PAURA DI ANDARE IN DISCESA. QUANDO PENSO AL TENNIS, INVECE, NON HO PAURA ASSOLUTAMENTE DI NULLA. ALLA FINE È SOLO UN MATCH E MAL CHE VADA LO PERDI. LA MIA PIU' GRANDE QUALITA'? HO RISPETTO PER CHIUNQUE MA..."

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Da ilnapolista.it

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Jannik Sinner si prende di forza il pass per gli ottavi di finale a Indian Wells: il campione degli Australian Open ha battuto il tedesco Jan-Lennard Struff, n°25 del ranking, con i parziali di 6-3, 6-4. Per l’azzurro, alla 17^ vittoria consecutiva (battuto il record italiano di Panatta), martedì ci sarà Shelton.

 

In conferenza a Indian Wells, Sinner ha spiegato che momento sta vivendo: Cosa è cambiato rispetto al passato?

 

«Beh, in primo luogo bisogna ascoltare ciò che ti consigliano i tuoi coach e io lo faccio ogni volta. Poi è molto importante il proprio istinto in campo, ognuno fa quello che si sente e posso dire che in questo momento sto giocando con grande fiducia. Dall’altro lato sto molto attento, sono consapevole che la sfida può cambiare subito, anche nel secondo set ho rischiato di dover ripartire daccapo e quindi si tratta di fare sempre attenzione»

 

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Parlando del campo Sinner ha detto: «Rispetto all’Australia la palla rimbalza di più e devi adattarti. Poi dipende se si gioca in serale o in diurna e ogni volta cambia tanto. È tutta una situazione di adattarsi, se hai particolari rotazioni il campo funziona bene, è meglio che essere piatti. La mia più grande qualità? Ho rispetto per chiunque, ma non ho paura di affrontarli. Questa per me è una qualità, soprattutto quando giochi i punti importanti e a me piace giocarli. Non vedo l’ora di vedere cosa fa il mio avversario e questo è importante»

 

Sinner e la paura sugli sci

«Ricordo quando correvo sugli sci e avevo paura di andare in discesa. Avevo paura e invece quando penso al tennis non ho paura assolutamente di nulla. Alla fine è solo un match, noi facciamo del nostro meglio, a volte va bene e a volte no. È semplicemente una partita e mal che vada la perdi»

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