Ettore Intorcia per www.corrieredellosport.it
La contromossa di Marotta è stata talmente elementare e immediata da risultare raffinata. Punto primo: il suo ex collaboratore e amico Paratici si è accordato con lo United per lo scambio Lukaku-Dybala e dunque sta tentando di soffiargli il primo obiettivo di Antonio Conte per l’attacco? Punto secondo: Dybala, che sulla Juve aveva investito talento, energie e ambizioni, si sente scaricato dalla società e vuole fargliela pagare tenendola sulle spine?
Benissimo: avanti con l’“attacco diretto” al fantasista argentino attraverso una serie di messaggi utili a convincerlo ad aprire per la prima volta all’Inter così da provare a far saltare l’operazione Lukaku e possibilmente avviare un altro scambio, quello tra Paulo e Icardi; Icardi che, lo ricordiamo, non ha mai nascosto di gradire la destinazione bianconera (Maurito è peraltro tra gli attaccanti più amati da Maurizio Sarri). Una partita infinita, una vicenda nella quale si incrociano e accavallano nuove antipatie e scomode concorrenze.
Ieri Paratici, autore di tre colpi da Oscar (De Ligt, Ramsey e Rabiot) è rientrato da Londra dove per due giorni ha tentato di trovato l’intesa con gli agenti di Dybala. Inutilmente: poiché prima di partire per Torino, dove atterrerà questa mattina, Paulo ha ribadito il suo no al trasferimento in Inghilterra. La situazione è chiarissima: Juve e Manchester aspettano soltanto il sì della Joya per completare l’operazione: ma, dopo la contromossa di Marotta, bisogna verificare se il giocatore intende far prevalere la sua volontà oppure scendere a patti con chi (opinione sua) l’ha fatto fuori.
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