Jena per “la Stampa”
Fa bene Spadafora a non fermare il campionato: "The virus must go on".
CALCIO, VIRUS E POSITIVI FANNO LITIGARE IL GOVERNO
Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”
Lo scontro verbale è deciso, anche se si mantiene nei limiti delle regole d' ingaggio.
Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora definisce «avventate» le parole della sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa. Che risponde qualificando come «inelegante» la sua risposta. Fino a qui, sembrerebbe solo una poco cordiale tenzone linguistica. Ma dietro il duello verbale si nasconde una questione di dimensioni economiche e affettive enormi, la sorte del campionato di calcio e il dubbio su come, e se, si debba proseguire in presenza di casi conclamati di positività.
La mattina comincia con un' intervista della Zampa a Radio Capital . I conduttori le chiedono: «Il buon senso cosa suggerisce? Siamo in attesa dei risultati dei tamponi dei calciatori. Lo fermerebbe il campionato? Se fosse per lei?».
Risponde la Zampa: «Guardi, nel protocollo c' è scritto già tutto. Quando c' è un numero così alto, non si può che sospendere, perché quelle persone sono in condizioni di contagiare altri». Il conduttore insiste: «Quindi, secondo lei si andrà verso la sospensione del campionato?». Risposta: «Il protocollo questo dice».
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Passano pochi minuti e la Zampa, evidentemente rendendosi conto delle possibili conseguenze delle sue frasi, precisa il suo pensiero: «Nel corso della mia intervista ho detto che, in base al protocollo sottoscritto dalla Figc, i giocatori positivi al Covid-19 non possono giocare fino a quando non risulteranno negativi al tampone.
Questo non significa che la serie A vada sospesa. Saranno poi la Figc e le società a decidere sui destini del campionato: se facendo recuperare partite alle squadre che non potranno giocare o mettendo in campo eventuali riserve».
Ma evidentemente il ministro dello Sport non era stato avvertito della precisazione. E così, incalzato dai cronisti, prima spiega che «non ci sono le condizioni per fermare il campionato», poi definisce «avventate» le parole della collega. Non è la prima volta che ci sono frizioni tra il ministro dello Sport ed esponenti della Salute. Non solo con la Zampa, ma anche con il M5S Pierpaolo Sileri, entrambi accusati di invadere il campo spesso e volentieri. Ieri il viceministro aveva invocato «un passo indietro» nel caso di più calciatori positivi.
Lo stile di lavoro di Spadafora è soft: prova a sopire, troncare, tratta con Figc e Lega ed evita le polemiche. Ma così facendo resta sotto traccia. E le uscite dei sottosegretari amplificano il suo silenzio. Stavolta decide di precisare perché, spiega, non poteva passare l' idea che il protocollo prevedesse la possibilità di sospendere il campionato.
Non lo prevede affatto. Dice solo cosa fare se un giocatore è positivo. La Zampa, nel frattempo, un po' indispettita dalle parole «ineleganti» del ministro, gli scrive un sms non esattamente affabile.
Poi interviene al Festival delle città e aggiunge: «Forse anche il protocollo meriterà di essere rivisto, ma questo lo deve valutare la Federazione. Penso che, con l' idea di una bolla asettica di cui si parlava all' inizio, tipo Nba, si sarebbe tutelati tutti molto di più». A L' aria che tira aveva invece ammesso: «Ha ragione mio nipote che mi dice sempre di non parlare di calcio» .
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