Gianluca Oddenino per la Stampa - Estratti
Fa più rumore un post di contestazione sui social o un biglietto comprato per andare a vedere la partita allo Stadium? La Juventus osserva questa sensibile differenza tra lo stadio virtuale e quello reale: nel primo spopola l'hashtag #AllegriOut con la richiesta di cambiare allenatore, nel secondo non c'è più un seggiolino libero per vedere la partita di domenica all'ora di pranzo contro il Frosinone.
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Allo Stadium i fischi in questa stagione si sono sentiti solo dopo la sconfitta contro l'Udinese, mentre la percentuale di riempimento ha toccato percentuale che non si vedevano dai tempi di Cristiano Ronaldo.
Nell'ultimo mese, però, la protesta contro l'allenatore livornese è tornata a farsi sentire sui social ed è sbarcata anche a New York, dove sul maxischermo di Times Square è comparso il messaggio "Per il ritorno della Juventus non c'è nessun 'altra opzione che #AllegriOut" pagata da due tifosi francesi. Allegri ci sorriderà sopra, anche perché è entrato nella storia juventina per altri motivi.
Proprio ieri è stato celebrato al J Museum da tutta la dirigenza, alla presenza dello staff tecnico e societario che lo accompagna da anni, per le 406 panchine collezionate in queste 8 stagioni. «Portano il mio nome - ha detto il tecnico -, ma sono di tutti. Questo è un traguardo che rappresenta un percorso che ha nuove sfide davanti a noi, sia in campionato che in Coppa Italia».
allegri premiato per le 406 panchine