Estratto dell'articolo di Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera”
Il rischio di un processo per il caso delle plusvalenze è ora più vicino: i magistrati romani chiedono il rinvio a giudizio dei big della Juve — Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici, Maurizio Arrivabene — più altri (nove persone in totale) che avrebbero manipolato i bilanci, evaso in parte le imposte e promosso false comunicazioni societarie. Le ipotesi di reato vanno dall’aggiotaggio all’ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni.
pavel nedved, andrea agnelli, maurizio arrivabene e federico cherubini
Le contestazioni riguardano gli anni 2019 e 2020, durante i quali la società avrebbe gonfiato ad arte le cifre relative alle cessioni di giocatori per ottenere una serie di vantaggi. […] Oltre trentatrè milioni iscritti a bilancio «quale componente positiva di reddito fittizia perché corrispondente a plusvalenza fittizia in quanto collegata a contratti di cessione dei giocatori Alberto Cerri, Rolando Mandragora e Riccardo Orsolini accompagnati da scritture private non depositate relative ad accordi di riacquisto della società cedente».
[…] Sempre per citare esempi tratti dalla documentazione della procura, sarebbe lievitato lo scambio Caldara—Bonucci con il Milan (da 21 milioni), quello di Pjanic—Arthur con il Barcellona (da 43 milioni), l’altro di Cancelo—Da Silva con il Manchester City (da 5 milioni) più ancora quello di Sene—Hajdari del Sion.
Da Torino, sede originaria degli approfondimenti investigativi, la vicenda plusvalenze era approdata a Roma dove sono alloggiati i server della società autorizzata dalla Consob agli scambi, su decisione dei giudici della Cassazione. Scambi e relative cifre erano stati poi ricostruiti dai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria.
Stando alla contestazione dei magistrati, mossa esaminando la documentazione acquisita, i vertici della Juve «diffondevano notizie false circa la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della società, concretamente idonee a provocare una sensibile alterazione del prezzo delle azioni ordinarie quotate al mercato telematico azionario della borsa italiana». A riprova che le informazioni dirette alla Borsa fossero «dopate» il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e il sostituto Lorenzo Del Giudice sottolineano il caso dell’intesa con calciatori e allenatori promossa «mediante il comunicato «price sensitive».
ANDREA AGNELLI CON PAVEL NEDVED E MAURIZIO ARRIVABENE
Un accordo che, secondo la comunicazione ufficiale, avrebbe dovuto veicolare nelle casse societarie 90 milioni attraverso un ribasso dei compensi nella realtà si sarebbe rivelato deludente, implicando «la rinuncia a una sola mensilità, con recupero certo e incondizionato di tre mensilità nelle stagioni successive» per un valore al massimo di 22 milioni.
Si aggiungerebbe a tutto questo una sistematica opacità nella redazione dei bilanci.
juventus paratici nedved agnelli
Anche qui un esempio per tutti tratto dalla documentazione della procura: «Al fine di evadere l’imposta sul valore aggiunto per l’anno 2019 (i vertici Juve, ndr) indicavano nella dichiarazione annuale della società relativa a detta imposta elementi passivi fittizi pari a 604 milioni novantottomila euro avvalendosi di fatture riferite tutto o in parte ad operazioni inesistenti». Cifre importanti sarebbero state in questo modo evase anche per il 2020.
ANDREA AGNELLI CON MAURIZIO ARRIVABENE E PAVEL NEDVED
Dal canto suo la difesa della società può vantare un successo con il pronunciamento della gip Elvira Tamburelli, relativo al sequestro di documentazione proveniente dai supporti informatici acquisiti dai pm nel corso dell’inchiesta. La gip ha infatti disposto la restituzione «agli aventi diritto della copia forense integrale dei dispositivi in sequestro». La […] Juve non è sola: Roma, Lazio, Napoli e altre ancora sono oggetto di analoghi approfondimenti.
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