E basta con “questa retorica altisonante”. Il Telegraph sceglie, giustamente, il giorno della Cerimonia d’apertura per scrivere che “lo spirito olimpico è morto, ormai i Giochi sono solo lo specchio di un mondo danneggiato”. Insomma, un bel pezzo ottimista firmato da Oliver Brown. “Nel 2014 – scrive -Bach parlava allegramente insieme a Vladimir Putin di come i Giochi invernali di Sochi avrebbero osservato la tregua olimpica, l’antica tradizione greca della guerra sospesa per lo sport. Giorni dopo, il presidente russo autorizzò l’annessione della Crimea”.
“E tuttavia l’insistenza di Bach sul fatto che Parigi offrirà la più grande vetrina per gli ideali olimpici sembra la sua finzione più elaborata finora. Questi Giochi non sono ancora iniziati, ma abbiamo già gli olandesi che schierano uno stupratore di bambini condannato, gli inglesi che perdono la loro cavallerizza di punta per aver frustato senza pietà un cavallo, i cinesi impantanati in un presunto scandalo di doping nel nuoto, la squadra femminile di calcio canadese che spia le neozelandesi e i francesi che fischiano ogni atleta argentino per rappresaglia per il coro razzista di Enzo Fernandez. Basti dire che non è proprio il cocktail immaginato da Pierre de Coubertin”.
“Alle Olimpiadi abbondano correnti sotterranee sgradevoli. Nonostante i dirigenti del Cio si atteggino a emblemi di altruismo, molti si crogiolano qui con 700 sterline di indennità giornaliere, anche quando quasi tutto viene fornito gratuitamente. Poche contraddizioni sono strane, tuttavia, come quella tra la facciata di armonia di Parigi 2024 e la rete di sinistre trame sottostanti”.
“Le Olimpiadi servono, fondamentalmente, come piattaforma per persone comuni per compiere imprese straordinarie. All’inizio dei Giochi moderni nel 1896, solo gli atleti dilettanti potevano competere. Quelle restrizioni si sono attenuate: a Parigi, il portabandiera degli Stati Uniti venerdì sera è LeBron James, l’icona del basket che ha guadagnato oltre 1 miliardo di sterline durante la sua carriera. Quindi, quando Bach serve la sua solita oratoria sciropposa accanto alla Senna venerdì sera, ricordate solo che l’idealismo olimpico è morto. Al contrario, i Giochi sono uno specchio di un mondo danneggiato”.