Mirko Graziano per il "Corriere della Sera" - Estratti
Christian Vieri, qualcosa finalmente si muove fra gli attaccanti azzurrabili.
«Resta un periodo non particolarmente brillante a livello di abbondanza, ma Retegui sembra davvero aver fatto un bel salto in avanti».
Sorpreso?
«No, l’effetto Gasp era da mettere in conto. Retegui all’Atalanta ha incontrato uno dei più grandi tecnici del mondo e non a caso sta segnando parecchio, con continuità, oltre a garantire un gran lavoro in generale per la squadra. È importante per la Nazionale. E ora aspettiamo pure Scamacca...».
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La Nazionale sembra uscita da un lungo tunnel...
«Non mi sbilancio ancora, non ha senso, la Nations League poi non mi fa impazzire come competizione. Per me contano solo le qualificazioni mondiali, quelle non bisogna fallirle, non esiste proprio, al Mondiale ci dobbiamo essere.Di certo, siamo ripartiti bene dopo un Europeo senza idee, senza niente che aveva forse allontanato anche i tifosi dalla maglia azzurra».
Parliamo di campionato: Conte e il Napoli spaventano la concorrenza.
«Questo è Antonio. Poi, ha anche la fortuna, fra virgolette, di non partecipare alle coppe europee. La squadra è libera, può lavorare tutta la settimana, ed è l’ideale in una fase di costruzione, di ripartenza. Sì, non ho dubbi: il Napoli lotterà per lo scudetto».
Lukaku fattore decisivo?
«Mi piace che non sia andato in Nazionale: è consapevole di dover ancora mettere a posto alcune cose a livello di condizione generale. Conte lo sta risistemando fisicamente e tatticamente. Già si intravvede il vero Lukaku: si muove, tiene la palla, fa salire la squadra. Io da lui mi aspetto quasi un gol a partita».
Che cosa dà in più Conte?
«Migliora la squadra, sempre. E lo fa in poco tempo. Non è da tutti. Quando a guidare è uno come Antonio, già sai che in settimana non ci sarà mai bisogno che presidente o ds vadano al campo. Puoi dormire tranquillo. A livello di serietà e professionalità hai il top del top».
È un’Inter meno travolgente rispetto all’anno scorso?
«Dopo Europei e Copa America ci sta che i giocatori più importanti facciano fatica a ripartire. Non si riposa mai. Detto questo, per me l’Inter è la più forte in Italia».
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Lautaro?
«Parlai con lui a Dazn, e mi disse di essere in difficoltà. Ma gli spiegai che era solo questione di tempo, perché pur sbagliando qualche gol era sempre sul pezzo. Capitano i periodi in cui tutto, o quasi, va storto, ma gente come Lautaro non avrà mai il problema del gol. È un grande campione».
Turbolenze Milan?
«Non mi interessano le questioni societarie. Parlo solo di campo. Vedo alti e bassi preventivabili. Devono ancora trovare i giusti equilibri, con un allenatore che chiede cose diverse rispetto al passato. Va dato tempo a Fonseca. Il Milan ha battuto l’Inter, e solo se sei veramente forte puoi battere questa Inter».
Come giudica gli «indisciplinati» Hernandez, Leao e Abraham?
«Certi errori non dovrebbero essere commessi, ma spesso tutto è ingigantito dai risultati. Non sarebbe emerso nulla se a Firenze i rigori fossero stati realizzati... Sono ragazzi intelligenti, ne avranno già parlato in gruppo e d’ora in poi sapranno come comportarsi».
La convince la nuova Juve?
«È la strada giusta. Motta è giovane e bravo. Ha tante idee, vuole sempre fare la partita, e la Juve è cambiata molto a livello di mentalità: la vittoria di Lipsia spiega parecchie cose in questo senso. Il club poi ha preso giocatori adatti al credo di Thiago. Mi piace molto Francisco Coinceiçao, figlio del mio grande amico Sergio, che chiamo ogni settimana per ricordargli che Francisco è molto più forte di lui (ride,ndr). La Juve è giovane, tecnica, fresca con i vari Koopmeiners, Yildiz, appunto Conceiçao, Nico Gonzalez, Thuram, eccetera...».
A proposito di Vlahovic...
«Deve stare tranquillo, zero ansie. L’importante è essere sempre lì. Respinge il portiere e lui calcia fuori a colpo sicuro? Mi sarei preoccupato se non fosse stato lì, invece c’era.
Nella mia carriera ho sbagliato gol da zero metri, senza portiere... Non ci sarà mai un problema Vlahovic».
Che ruolo reciterà l’Atalanta in questa stagione?
«Penso alla Dea e sorrido, orgoglioso di aver fatto parte di questo club. È una macchina da guerra a livello di talenti. Se fossi un giovane, oggi sceglierei solo Borussia Dortmund o Atalanta per completarmi. E, ripeto, Gasp è il numero uno. Questa estate pensavo a cosa sarebbe l’Atalanta senza la cessione di Koopmeiners e i ko di Scalvini e Scamacca... Sarebbe da scudetto.
Ormai a Bergamo si ragiona da grande club: in 24 ore hanno sostituito Scamacca con Retegui. Ci sono professionalità di altissimo profilo che fanno un lavoro eccezionale, con uno stadio di proprietà e un tecnico super. L’Atalanta in gara secca può battere chiunque».
Chi può essere la mina vagante del campionato?
«La Lazio! Lotta per andare in Champions. Lotito è uno dei più bravi presidenti in circolazione. Andrò presto a vederla dal vivo, insieme a tifosi stupendi che hanno un senso di appartenenza unico».
Sconfiniamo nei social: come commenta le ultime esternazioni di Adani e Cassano, suoi vecchi compagni di avventura nella Bobo Tv?
«Ho sentito parlare troppo e a sproposito, sia di me che della mia famiglia, e la mia famiglia non deve essere mai toccata, da nessuno. Io ci avevo già messo un punto quando ho fatto il comunicato stampa, e infatti non ne ho più parlato. Per me non esistono più».