“Giocheremo a quattro dietro. Fagioli? Bisogna avere il coraggio di dare spazio a chi merita”. Così, nell’intervista tv con Radio Rai, il ct azzurro Luciano Spalletti annuncia le mosse per il match decisivo contro la Svizzera. Senza Dimarco, che ha avvertito un riacutizzarsi della botta al polpaccio presa contro la Spagna, non ha molto senso replicare la difesa a tre vista contro la Croazia. Semmai il dubbio poteva essere Bastoni, che nelle scorse ore ha avuto la febbre e non si è allenato. “Ci ha fatto tirare un bel sospiro di sollievo”.
SPALLETTI
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Spalletti: "L'emozione è sempre tanta, in questo stadio che ci ricorda il 2006 ancora di più. Nel viaggio con Buffon abbiamo assorbito tutte le emozioni che ci ha raccontato - ha commentato Spalletti a Sky prima della conferenza -. Ora c'è da qualificarci però perché vedere i nostri tifosi gioire è veramente bello". Senza la rete di Zaccagni l'Italia sarebbe stata eliminata ai gironi: "Quella rete è arrivata perché siamo arrivati fino all'ultimo secondo in partita, con ordine e sacrificio. Qualcosa quindi era già scattato. Sono convinto di vedere cose belle contro la Svizzera".
Il ct sta studiando le mosse per affrontare l'ottavo di finale: "Bastoni si è allenato e ci ha fatto tirare un sospiro di sollievo. Dimarco è fuori, non è recuperabile. Giocheremo con qualcosa che assomiglia alla difesa a quattro, ma cercheremo di essere più offensivi rispetto a quanto fatto finora. Ci sono giovani che spingono per giocare e bisogna trovargli spazio, come Fagioli. Bisogna avere coraggio".
L'Italia può e deve crescere contro la Svizzera: "Loro hanno un blocco squadra sempre molto unito, difficilmente li trovi lunghi tra reparti. Ti stanno addosso, guardando la palla e non la porta per difendere. C'è possibilità di andare dietro la loro linea difensiva, ma sono molto aggressivi e se non ti fai trovare pronto per uscire con i passaggi diventa difficilmente ragionare.
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Noi dobbiamo migliorare gli approcci anche nel secondo tempo, proponendo un calcio offensivo come nel secondo tempo contro la Croazia. Siamo rimasti in partita fino all'ultimo secondo, è stato un miracolo voluto e siamo stati premiati dalla nostra applicazione".
LE PAROLE DI SPALLETTI IN CONFERENZA
"Non si può ragionare o fare calcoli, il pensiero è subito allo scontro diretto con la Svizzera. Mi aspetto di vedere i ragazzi un po' più pronti, ma bisogna agire da subito. Per vincere bisogna essere convinti e fare le cose".
(...) Ormai siamo nel cuore della competizione e ora è obbligatorio esibire un livello alto perché non ci sono altre vie di uscite e a livello di personalità mi aspetto qualcosa di più.
C'è voglia di rivincita con la Svizzera dopo le qualificazioni al Mondiale?
Si vanno a prendere tutti gli spunti per dare un po' di stimoli in più. Questo stadio, la finale del 2006, i racconti di Buffon... sono tante le cose a cui si fa riferimento per trovare una forza in più e dare tutto per i nostri tifosi. Poi bisogna vedere se questi sentimenti si percepiscono anche in partita o meno.
SIAMO FORTISSIMI
Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport
Fino alle 22 e 45 di lunedì ero convinto che la nostra Nazionale fosse tra le più scarse. Poi ho letto e ascoltato un sacco di sciocchezze, interventi disperanti o fantasiosi, e soprattutto ho visto - come voi - più volte all’opera le altre presunte grandi: Francia, Germania, Olanda, Portogallo, Belgio e quindi Mbappé e Griezmann, Havertz e Kroos, Gakpo e Reijnders, Ronaldo e Bernardo, Lukaku e De Bruyne, giungendo all’ottimistica conclusione che con un altro po’ di culo potremmo anche vincerlo, questo benedetto torneo.
In fondo ci siamo qualificati secondi nel girone di Spagna, l’unica più che decente, e Croazia - la Croazia di Modric, Kovacic, Brozovic, Pasalic e Sucic - nonostante il peggior Di Lorenzo degli ultimi tre anni; Jorginho fulminato sulla via di Damasco; Pellegrini, Chiesa e Dimarco in piena crisi mistica; Scamacca e Retegui apparentemente disposti a far rimpiangere il peggior Immobile di sempre, quello dell’ultima stagione: se non l’avessero frenato gli infortuni, Ciro sarebbe ancora un titolare inamovibile. A tenerci in vita sono stati i soli Donnarumma, Calafiori, Barella, Bastoni e Zaccagni, che ha giocato 17 minuti.
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(...)
La verità è che in Germania sono arrivati atleti con 60, 65 partite nelle gambe (grazie, Uefa) e anche mentalmente spompati, penso in particolare ai top player impegnati tutto l’anno con City, Bayern, Real, Barcellona, Psg, Inter. È naturale che fatichino a dare il meglio. Oltretutto siamo in una fase del calcio internazionale assai povera di talenti, pertanto l’espressione dei valori tecnici non è esaltante.
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I miracoli non hanno limiti. Forza, Lucio.
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