Marco Bresolin per “la Stampa” - Estratti
I cieli di Kiev e i computer di Parigi. Nel giorno in cui il portavoce del Cremlino parla apertamente di «scontro diretto» tra la Russia e la Nato, il governo ucraino torna a chiedere ai Paesi occidentali di fornire al più presto sistemi di difesa antimissile ed Emmanuel Macron lancia l'allarme in vista delle Olimpiadi.
Il presidente francese si è detto «sicuro» che Mosca voglia in qualche modo colpire la Francia in occasione dei Giochi.
Macron non teme attacchi convenzionali, per i quali sono già in campo tutti i protocolli di sicurezza relativi alla minaccia di attentati terroristici. Piuttosto c'è il sentore che Mosca voglia approfittare degli eventi per sferrare attacchi di tipo informatico o comunque avviare azioni di disinformazione per cercare di guastare la festa.
Macron ha confermato che lo scenario privilegiato prevede la cerimonia di apertura sulla Senna il prossimo 26 luglio, ma non ha escluso un piano B «qualora le circostanze lo imponessero».
La Russia, sostiene il capo dell'Eliseo, «alimenta ogni giorno la tesi che noi non potremo fare questo o quello ed è anche per questo che bisogna tenere duro». Macron si è lasciato andare a uno sfogo per le «manipolazioni» di Mosca relative alla chiamata dell'altro giorno tra il ministro della Difesa francese, Sébastien Lecornu, e il suo omologo russo Serguei Shoigu, durante la quale Parigi aveva cercato di trasmettere informazioni utili in merito all'organizzazione dell'attentato alla Crocus City Hall.
In una nota diffusa dopo il colloquio, la Russia aveva espresso la «speranza» che i servizi francesi non fossero coinvolti. Il che è stato definito «ridicolo» da Macron: «Si tratta di una cosa senza senso, una manipolazione dell'informazione che fa parte dell'arsenale di guerra utilizzato da Mosca».
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