Alessandra Retico per repubblica.it - Estratti
max verstappen sulla copertina di time magazine
Le mani sui fianchi, mezzo sorriso beffardo e il broncio sotto. “Mi sento un clown”. Issato lassù su un palco come una statuina davanti a 18mila spettatori, le luci addosso e molte fanfare, Max Verstappen non l’ha mandata a dire: “Il gp di Las Vegas è 99% spettacolo, l’1% sport”.
Non male come appunto, da parte del tricampione del mondo che è famoso per la sua classicità, nonostante i 26 anni all’anagrafe. L’olandese detesta tutto ciò che porta lontano dalla Formula 1 più pura e assoluta: non ama il format della gara sprint e non ne ha mai fatto mistero. Sopporta a malapena tutto quello che il motorsport, specie in salsa americana, pretende oggi: soprattutto lo show.
E fa un certo effetto che alla vigilia della gara sulla quale la F1 punta molti soldi e futuro, Max si ponga ancora una volta come guastafeste. Storce il naso e non lo nasconde durante la presentazione megagalattica in stile super Bowl della penultima gara della stagione, tra le grandiosità un po’ pacchiane della città del Nevada che torna in calendario 41 anni dopo l’ultima volta.
Deejay, musica, frizzi e lazzi che Verstappen, su uno dei palchi allestiti sul traguardo davanti a una tribuna che può contenere 18mila spettatori, guarda con lo scetticismo se non l’insofferenza di un uomo d’altri tempi. E, candidamente, lo dice: “Non è il genere di cose che mi piace. So che il contorno in alcuni casi fa parte delle gare, ma non riscuote il mio interesse”.
(…) “Non ho intenzione di fingere, esprimo sempre la mia opinione, sia su aspetti positivi che negativi, sono fatto così. Ad alcune persone piace un po’ di più lo spettacolo, a me non piace affatto. Sono cresciuto guardando solo il lato prestazionale delle cose ed è così che la vedo. Quindi mi piace essere a Las Vegas, ma non tanto per correrci. Detto questo, capisco perfettamente il punto di vista della F1, farei lo stesso se fossi il proprietario, non ascolterei i piloti. Noi non siamo azionisti, quindi ci adeguiamo e basta”.
max verstappen campione del mondo per la terza volta
Casco giù e recitare? Verstappen deve preparare bene la parte, perché anche la pista non lo convince: “Non la trovo molto interessante. E non penso che sia così emozionante, per quanto mi riguarda un circuito cittadino non è mai entusiasmante con le monoposto attuali, sono semplicemente troppo pesanti, e quando hai poco grip non aiuta. Lo scenario sarà fantastico guidando lungo la Strip, ma il layout in sé non è dei più entusiasmanti. Guidare una macchina di F1 è molto più divertente quando hai curve ad alta velocità, ma qui non ce ne sono molte”. Beh, allora tanto vale godersi lo spettacolo, almeno prima: “Stiamo lì in piedi, sembriamo pagliacci. Per me si può anche saltare”. Anche a Las Vegas Max punta dritto al sodo, scommettiamo?
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