“IO PORTABANDIERA ALLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA? SAREBBE UN SOGNO. MA CONTINUERÒ A GAREGGIARE SOLO SE SARÒ IN GRADO DI ESSERE COMPETITIVA” – FEDERICA BRIGNONE SI CONFESSA A “OGGI” - LA RIVALITÀ CON LA GOGGIA (“IO E SOFIA SIAMO DIVERSE IN QUASI TUTTO”), IL FIDANZATO (“UN MAESTRO DI SCI, ALLENATORE DI BAMBINI. NON MI PIACCIONO LE SOVRAESPOSIZIONI E NON MI FREGA NULLA DELLA LUCE DEI RIFLETTORI”) E LE BATTAGLIE AMBIENTALI: “IL VERO RISCHIO È…”

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Anticipazione da Oggi

 

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In un’intervista a OGGI, in edicola domani, la sciatrice Federica Brignone, nella stagione sei vittorie, 13 podi, il record di punti assoluto di un’italiana (1.581), parla di sé come atleta, donna, persona impegnata sulle battaglie ambientali con il suo progetto sociale Traiettorie Liquide: «Non è lo sci agonistico a essere in pericolo. Il vero rischio è per la montagna, per gli appassionati, per chi ama sciare d’estate e adesso fatica a farlo perché non ci sono più i ghiacciai di prima. È una situazione allucinante».

federica brignone foto bisi gmt 7 federica brignone foto bisi gmt 7

 

A 33 anni, dice, «per me è importante progredire ogni giorno. Io voglio essere la migliore me stessa, come atleta e come donna… Mi sono detta: ho già vinto tutto quello che volevo, continuo ma a modo mio, voglio anche godermela». Fino a Milano-Cortina 2026? «Se mi proponessero di fare la portabandiera sarebbe un sogno. È una cosa che mi manca. Di certo continuerò a gareggiare solo se sarò in grado di essere competitiva».

 

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Milanese di nascita, valdostana d’adozione, si considera più «cittadina del mondo» e se deve indicare la sua serata ideale dice: «Le grigliate a casa mia con gli amici, a suonare e cantare». E il fidanzato? «Vivo la mia vita alla luce del sole che è ben diversa dalla luce dei riflettori di cui non mi frega nulla. Il mio fidanzato è un maestro di sci, allenatore di bambini. Non mi piacciono le sovraesposizioni».

 

Infine, la rivalità con la Goggia: «Io e Sofia siamo diverse in quasi tutto ma alla base c’è un grande rispetto reciproco perché conosciamo benissimo i sacrifici dell’una e dell’altra».

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