Francesco Olivo per la Stampa
Un errore della difesa nel primo tempo e un altro nel secondo. I regali del Valladolid sono utili: con i tre punti il Valencia conquista il piazzamento Champions. Ma la cosa è troppo macroscopica e alla Lega calcio viene il dubbio che non siano semplici regali. Nella partita del 18 di maggio ci sarebbe, infatti, molto di più.
Un accordo decisivo, non solo per consentire al Valencia di arrivare quarto (il Valladolid era già salvo), ma per i guadagni dei molti scommettitori che avevano mostrato un' intuizione sospetta sul risultato finale.
Quello di Valladolid (il cui presidente è Ronaldo) sarebbe solo l' ultimo episodio di una rete molto estesa, gestita da un' organizzazione che truccava le partite della Liga e della Segunda division. In manette sono finiti calciatori, alcuni ancora in attività, dirigenti, un medico e anche un presidente, l' accusa è di associazione a delinquere, riciclaggio e corruzione. Un affare che ha fatto guadagnare circa 100 milioni di euro. Uno dei capi dell' organizzazione sarebbe Raúl Bravo, ex difensore del Real Madrid, l' altro è il presidente dell' Huesca, Agustin Lasaosa.
Coinvolti anche l' ex canterano del Real Madrid Borja Fernandez, ora al Valladolid, Carlos Aranda, ex giocatore di molte squadre di Liga e Íñigo López del Deportivo La Coruña.
La denuncia della Lega L' inchiesta nasce da una partita di serie B della scorsa stagione: l' Huesca, già matematicamente promosso in serie A, ospitava il Gimnàstic di Tarragona alla disperata ricerca di tre punti per salvarsi. E la vittoria arrivò. Prima del calcio di inizio il flusso di scommesse aveva destato sospetti, le puntate arrivavano da Ucraina e dall' estremo oriente, ed erano a senso unico: pareggio nel primo tempo e vittoria degli ospiti nel secondo. Previsioni regolarmente verificatesi.
Allora fu la Lega calcio a muoversi, coinvolgendo la polizia. Era solo l' inizio. Le indagini hanno mostrato che la rete andava molto al di là di qualche partita di serie minori. Le cose, secondo la procura, funzionavano così: per prima cosa si sceglievano le partite da truccare, possibilmente all' inizio o alla fine della stagione; poi si sceglievano le diverse combinazioni sulle quali puntare, non solo i risultati finali, ma anche i corner battuti, il numero di falli, i cartellini. Solo a quel punto venivano contattati i giocatori. Non c' era bisogno di coinvolgere l' intera rosa, ma si andava preferibilmente dai capitani. Il pagamento avveniva in due parti, sempre in contanti, metà prima della partita e il resto a risultato ottenuto.