Estratto dell’articolo di Alessandro Bocci per il “Corriere della Sera”
Sarà un’Italia fluida, liquida, imprevedibile, che dovrà provare a sorprendere gli avversari senza dare punti di riferimento. Una squadra quasi misteriosa, mai eguale a se stessa, capace di cambiare pelle dentro la partita con giocatori multiruolo che possono rompere gli schemi. Una Nazionale offensiva, fisica, coraggiosa. Interista. Con Acerbi, che si è arreso alla pubalgia e domani sarà operato, lo sarebbe stata ancora di più.
[…] Ora tocca a Luciano. Anche se i numeri sono inevitabilmente diversi perché diverso è il momento. Dal nerazzurro all’azzurro il passo è breve. Erano sei, sono rimasti in cinque. E saranno tutti confermati nell’elenco dei 26 che andranno in Germania per difendere l’Europeo conquistato tre anni fa con Mancini. Bastoni, Dimarco e soprattutto Barella sono titolari. Darmian e Frattesi quasi.
Basta leggere i numeri del nuovo corso per rendersene conto. Tutti e cinque sono tra i primi undici per minuti giocati. Barella è il primo in assoluto: otto presenze, come il napoletano Raspadori, ma quasi il doppio dei minuti (643 contro 390), persino tredici in più del portiere Donnarumma. Il terzo è Dimarco, il quinto Frattesi, il settimo Bastoni. Inzaghi, con lo scudetto sul petto, gongola. O magari si preoccupa. Spalletti, invece, ringrazia: «Meno male che l’Inter crede nel blocco italiano».
Una critica velata alle altre grandi, soprattutto al Milan che all’Italia non ha dato niente avendo una squadra piena zeppa di stranieri. In questi mesi azzurri solo la Lazio, nel complesso, ha regalato tanti giocatori all’Italia: sei come l’Inter. Ma per l’Europeo i biancocelesti sono drasticamente calati a due, Provedel e Zaccagni e non sono neppure sicuri di essere confermati, soprattutto il portiere, in ballottaggio con Meret. Per adesso ci sono 4 romanisti, tre juventini, tre del Torino come mai nella storia degli Europei) e tre del Napoli. Ma l’anima di Azzurra è nerazzurra. […]
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