Chiara Zucchelli per la Gazzetta dello Sport
Premessa: chi scrive si commuoverà spesso, durante questa intervista. Lei, la protagonista, invece non lo farà. Perché Claudia Lai è una semplice donna di 38 anni (da compiere) che sta combattendo la sua battaglia con un coraggio da leonessa. Ed è abituata ad essere forte, anche quando vorrebbe crollare.
Lo fa per se stessa, per chi le è accanto da sempre e anche per chi ha iniziato a seguirla da quando ha rivelato a tutti la sua situazione. Che poi sia anche la moglie di Radja Nainggolan in questa intervista è un dettaglio. E che domenica si giochi Cagliari-Roma, la sua partita del cuore, lo è ancora di più.
Affrontiamo subito l' argomento calcio: arriva la «vostra» partita.
«Vero, confermo. Tutti sanno che di calcio non capisco un granché, ma a Roma ho conosciuto tante persone, sono rimasta legata a tutti, è stata casa mia. Cito Amra Dzeko, una donna splendida».
La Roma l' ha anche aiutata nel suo percorso di cure?
«Amo Roma, mi ha salvato la vita. In primis il dottor Del Vescovo (ex medico sociale del club giallorosso, ndr) che mi ha messo in contatto con il dottor Vincenzi del Campus Biomedico dove ora sono seguita e coccolata».
A Milano invece sono legati ricordi meno belli. Lì, nell' aprile del 2019, ha scoperto il cancro.
«Sì, sono stata operata subito senza renderla pubblica e poi ho firmato per tornare a casa dalle mie figlie».
Le mogli dei giocatori dell' Inter, o anche ex come Wanda Nara, le scrivono spesso.
«Sono rimasta in buoni rapporti con tutti, mi piace farmi voler bene».
Dopo tre mesi dall' operazione, a luglio, con un post su Instagram, ha scelto di rendere pubblica la sua malattia.
Come mai?
«Perché in un momento così delicato della mia vita mi sono resa conto di non esser stata abbastanza lucida per affrontare il problema. Avevo bisogno di confrontarmi con persone che avessero o stessero passando il mio stesso incubo per capire a cosa stessi andando incontro. Parlarne pubblicamente mi ha dato modo di conoscere virtualmente tante donne con il mio stesso problema, creare delle amicizie dove ci davamo forza l' una con l' altra. A mia volta sono diventata un aiuto per loro».
LADY NAINGGOLAN claudia lai e le figlie
Non è la prima volta che si trova a combattere.
«Da piccola, esattamente 30 anni fa, ho subito un intervento a cuore aperto per una malformazione cardiaca. Il fattore cardiopatia ha influito parecchio perché non posso fare uso di diversi farmaci e devo sempre stare attenta alle infezioni.
Infatti, a causa di un versamento di liquido al cuore, il 13 dicembre ho dovuto interrompere per due mesi le terapie oncologiche, che ora ho ripreso alla grande».
Claudia, come sta? I capelli ricrescono, sulla mano ha tatuato il nastro della lotta contro il cancro, le sue bambine sono a Cagliari circondate da tanto amore. Sta vincendo lei.
«Tutte queste cure mi hanno provocato diversi problemi, come a tutti d' altronde. Cuore, difese immunitarie basse, osteoporosi e altre causate dalla menopausa forzata. Grazie a Dio ho già due splendide bambine, anche perché non potrò più avere figli».
In famiglia ci sono anche le due figlie che Radja ha avuto da un precedente legame in Belgio. In un' intervista, qualche tempo fa, la loro mamma ha detto che anche grazie a lei riescono a vivere in serenità il rapporto con il padre.
«Sono onesta, non l' ho letta.Prima le avevo più spesso, ma da quando mi sono ammalata ho difficoltà anche a badare alle mie bambine, perciò vengono molto meno. In questi giorni però sono qui».
Lei ha scelto, in questi mesi, di mettere all' asta delle maglie su Instagram per aiutare chi sta combattendo la sua stessa battaglia.
«Come nel 2012, ho voluto fare una raccolta fondi da donare all' oncoematologia pediatrica di Cagliari per l' acquisto di elementi sanitari ed altro. A Natale ho portato dei doni ai bambini ricoverati e non di tutti i reparti e loro in cambio mi hanno regalato tanta voglia di combattere e vivere. Il modo migliore per raccogliere fondi è stato chiedere le magliette ai calciatori, molti sono stati sensibili alla mia richiesta, a qualcuno invece non è interessata la questione...».
In questi giorni si parla molto di salute e di prevenzione. Vuole lanciare un messaggio per chi lotta contro un tumore al seno o un' altra malattia?
«Io sono stata fortunata, mi sono accorta per tempo, anche se era già al quarto stadio. Noi donne dovremmo amarci di più e farci controllare spesso. A volte basta poco per evitare una tragedia».