Francesco Persili per Dagospia
SEPARATI ALLA NASCITA - Cissé, l'allenatore del Senegal, è Snoop Dogg travestito da ct della nazionale. Dopo Bruno Metsu, allenatore della nazionale africana ai mondiali di Giappone-Corea del 2002, un altro tecnico destinato a restare nell’immaginario di calciofili e calciofolli.
FIFA, DI NOME E DI FATTO – Davanti alla minaccia di sanzioni sportive Olanda, Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Svizzera, Inghilterra e Galles fanno marcia indietro e annunciano che i capitani non indosseranno la fascia arcobaleno "One Love". Anche il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta sbotta: “Vincono i petroldollari del Qatar, perdono i diritti”. La Bild accusa di “codardia” la Federcalcio tedesca che si è inginocchiata alla “mafia Fifa”: "E’ il giorno della vergogna. Sarebbe stata l'occasione per cambiare qualcosa, fino a rovesciare anche il dispotico presidente Infantino”
PROFUMO DI SEBINO – “Nela ha la stessa tonalità di voce che usano nella pubblicità dei profumi. Solo che commenta una partita di calcio” (da Twitter)
DIES IRAN – Mentre gli spettatori iraniani hanno intonato lo slogan "Morte a Khamenei" a Doha, durante Iran-Inghilterra, si registra la gaffe atomica (e involontaria) di Lele Adani: “L’Iran sembra non avere armi”. Notevole anche l’azzardo del telecronista Stefano Bizzotto dopo la rete del 4-1 dei ragazzi di Queiroz: “Forse in questo momento è iniziato il Mondiale dell’Iran”. Poco dopo è arrivato il quinto gol di Rashford…
“INCLUSIVO”. COME IL CONTO IN BANCA DI MORGAN FREEMAN - Critiche e ironie sull’attore che ha interpretato Le ali della libertà e Nelson Mandela per il fatto che nella cerimonia inaugurale del Mondiale ha prestato volto e voce alla propaganda del regime del Qatar. Sui social battutari scatenati: “Pe’ due spicci si è messo a pecora per gli sceicchi”
THE SOUND OF SILENCE – I calciatori della nazionale iraniana si sono rifiutati di cantare l’inno per protestare contro la violenza del regime nei confronti delle donne e dei cittadini iraniani. Riccardo Cucchi, ex radiocronista di “Tutto il calcio”. “C’è chi si ostina a pensare che i gesti simbolici non servano a nulla. Oggi la dimostrazione di quanto questa convinzione sia sbagliata”. Mariano Giustino (Radio Radicale): “Agli iraniani non importano i mondiali di calcio. Avrebbero voluto che la loro squadra non giocasse per non dare legittimità alla Repubblica islamica”
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