“Ogni passo che fa Nadal, quasi trascinando i piedi, con apparente paura che questo appoggio possa essere l’ultimo, provoca la stessa sensazione di quando si vede un bambino di due anni o un avanzato novantenne: sa dove vuole andare, ma il suo corpo non ha ancora deciso se intende accompagnarlo a destinazione. Sembra che si romperà, ma non è così. Rafa non si rompe mai. Come mai? Perché è uno psicopatico. Un fottuto psicopatico“.
Ovviamente si spiega, l’editorialista spagnolo. La Psicopatia è un'”anomalia psichica per la quale, nonostante l’integrità delle funzioni percettive e mentali, il comportamento sociale dell’individuo che ne soffre risulta patologicamente alterato”. Ecco, appunto, Nadal: “è chiaro che il suo comportamento sociale è patologicamente alterato. Che stai facendo li? Perché continui a forzare quando non hai più niente da dimostrare? Rafa, che diavolo stai facendo a te stesso? Rafa, in ogni caso, grazie”.
“Con la punizione disumana a cui sta sottoponendo quel piede che minaccia di distruggerlo per il resto della sua vita, Nadal sta facendo un favore a tutti noi. Continua a regalarci settimane indimenticabili”, scrive ancora.
“Ogni giorno che resta in attività è per noi un privilegio… e un sacrificio per lui. Qualsiasi essere umano normale si sarebbe arreso, ma è assurdo dover spiegare a questo punto che Rafa non lo è. Normale, dico. Umano sì, lo stiamo scoprendo ora quando dopo ogni partita il dolore lo spinge a una sincerità insolita tra leggende del suo calibro (ce ne sono due o tre), sempre interessato a trasmettere grandezza e non debolezza”.
“Cosa peserà di più – si chiede – l’eredità o il dolore? Nell’ultimo mese ha dato sempre più segnali che Clark Kent sta finalmente battendo Superman e la fine è imminente. “Vorrei un piede nuovo”, sì, ma non per camminare felice sulla spiaggia con Xisca, ma per provare a vincere altri 22 Slam. Benedetto psicopatico”.
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