Estratti da corriere.it
Roberto Mancini lo dice tutto d’un fiato: «In Nazionale sarei rimasto altri dieci anni, è stato doloroso andar via». È in diretta sul Nove, ospite di Fabio Fazio a «Che tempo che fa».
L’occasione è la presentazione del libro di Gianluca Vialli «Le cose importanti». L’ex ct azzurro, oggi in Arabia («mi trovo molto bene ma c’è da lavorare duro») si sofferma a lungo sull’amico di una vita, Luca, scomparso un anno fa per un tumore al pancreas: «Abbiamo vissuto insieme anni bellissimi da giovani — dice commosso — abbiamo vinto e fatto una vita insieme. Io lo sento sempre insieme qua con me.
È come se Gianluca non se ne fosse mai andato, come se fosse a Londra in questo momento. Perché ci sono stati mesi in cui non ci siamo sentiti, quando lavorava in Inghilterra. Ma credo che l’amicizia fraterna vada al di là di tutto, quindi non contava quante volte ci vedessimo in un anno o ci sentissimo, eravamo legati moltissimo e così per me lui è ancora qua».
papa francesco roberto mancini
L’addio alla Nazionale
Sull’addio alla Nazionale, l’estate scorsa, resta sibillino. Non rivela quali sono state le ragioni delle dimissioni, avendo peraltro sempre smentito che fosse stata una scelta fatta per soldi: «Non mi rimprovero nulla. Quando accadono queste cose così, qualcosa di sbagliato c’è sempre. Però questa è la nostra vita: a volte l’allenatore viene mandato via e nessuno ne parla, a volte si dimette. A me è dispiaciuto tantissimo, perché sarei stato in Nazionale a lungo, perché mi trovavo benissimo ed è stato un grande dispiacere».
yasser al misehal roberto mancini 1
Il ritorno alla Sampdoria
Infine, la Sampdoria, il sogno nel cassetto, che poi era lo stesso che aveva Vialli quando aveva tentato di rilevare il club dall’ex presidente Ferrero:
(...) il mio sogno è quello di tornare alla Samp: 15 anni sono stati tanti, una vita piena di vittorie e gioie. Mi piacerebbe molto tornarci».
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