Fabrizio Roncone per corriere.it - Estratti
GIGI BUFFON E LUCIANO SPALLETTI
In attesa di battere la Svizzera, domani sera, a Berlino, e andarcene ai quarti di questo Europeo, restiamo dentro le recenti cronache azzurre e, con realismo, raccontiamoci un paio di fatti accertati: non abbiamo, per ora, solo un evidente problema di gioco — detto più esplicitamente: giochiamo male — ma c’è, in questa Nazionale, anche una eclatante carenza di leadership.
Sono dati, spesso, collegati. I calciatori di grande personalità aiutano sul campo i propri allenatori. È accaduto con regolarità pure in azzurro. Il predecessore di Luciano Spalletti, Roberto Mancini, tre anni fa, oltre a cospicue botte di fortuna, ebbe la possibilità di contare su Bonucci e Chiellini, due anziani maestri della difesa, a un passo dalla pensione, e però ancora capaci di sprigionare straordinaria autorevolezza tra i compagni.
Va aggiunto che, quando poi Mancini si voltava verso la panchina, di lato, mezzo nascosto tra i fotografi, trovava sempre lo sguardo magnetico, e fondamentale, di Gianluca Vialli. Ma non solo: volendo, si potrebbe ricordare che, nello staff tecnico, era presente anche Daniele De Rossi.
Tipi come De Rossi e Thiago Motta — capito? De Rossi e Motta — Cesare Prandelli poteva addirittura schierarli insieme a Gigi Buffon, nell’Europeo di Ucraina e Polonia, che perdemmo in finale con la Spagna. E sugli stessi uomini (Buffon, Bonucci, Chiellini, De Rossi e Motta) anche Antonio Conte costruì la sua Nazionale, che pure fece bene, due anni più tardi, in Francia. Senza nulla togliere alla sua bravura assoluta, evitiamo poi di ricordare chi aveva in rosa Marcello Lippi nel Mondiale che vincemmo proprio qui, in Germania, nel 2006. E sarebbe francamente impietoso ricordare le formazioni di Enzo Bearzot e Ferruccio Valcareggi (…Boninsegna, Rivera, Riva).
Puntiamo su Barella
Stavolta, purtroppo, siamo messi un po’ così.
(...) E poi pure Pellegrini e Di Lorenzo. Sono i capitani di Roma e Napoli, sono abituati a gestire le pressioni di tifoserie importanti, esigenti, dentro stadi particolari, e dovrebbero sapere come si fa. Gigione Donnarumma sa, invece, come si para. È stato lui, di fatto, a portarci fin qui. Chiedergli di più, nonostante indossi la fascia da capitano, è forse troppo.
GIGI BUFFON E LUCIANO SPALLETTI giorgio chiellini e leonardo bonucci con la coppa