Giorgio Terruzzi per il "Corriere della Sera"
Troppo brutto per essere vero. Vettel quarto nell' esordio di Melbourne; Leclerc quinto.
Lenti e lontani. Dalla Mercedes, persino dalla Red Bull con il bistrattato, rigenerato motore Honda.
La classifica sbatte in faccia ai tifosi della Rossa distacchi imbarazzanti, dopo una vigilia dominata da speranze e ottimismo; dalle preoccupazioni di chi era convinto di dover lottare contro una protagonista assoluta in Australia.
Mercedes compresa. Il che fa pensare a qualche rebus tecnico tanto misterioso - per noi di sicuro - quanto momentaneo. I test che preparano l' inizio di un campionato non sono esibizioni fini a se stesse.
Generano dati cronometrici e indicazioni complesse che i tecnici dei team analizzano e proiettano per ottenere, se non una certezza, una consapevolezza.
Concretezze per ipotesi, nulla di fantasioso. Il che serve ora per accogliere la delusione di Melbourne come un inciampo da rodaggio sopra una pista anomala. Con la convinzione che a Maranello riusciranno a comprendere come mai, mentre la Mercedes ha fatto la Mercedes, la Ferrari non ha confermato ciò che aveva promesso. Una lentezza tanto clamorosa quanto irreale, troppo evidente per essere considerata come un handicap definitivo.
Il compito di Mattia Binotto è già arduo, non inedito, ma abbiamo parecchi motivi per conservare una fiducia, anche considerando l' andamento di molti campionati già visti, il cui esito mutava col passare delle gare, spesso tra il primo e il secondo appuntamento. Ha corso con un comprensibile sconcerto Vettel; ha azzardato il primo assalto Leclerc, al via, per poi risultare più rapido del compagno nel finale, quando si è messo a viaggiare su tempi notevolissimi con gomme dure (altro dato contraddittorio).
Giustamente gli è stato richiesto di mantenere la posizione perché il podio era comunque irraggiungibile, perché le complicazioni di famiglia erano più che sufficienti.
Trovare Leclerc davanti a Vettel dentro un esordio così amaro e criticabile, avrebbe generato una dose di polemiche e attriti del tutto superflua.
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