Da gazzetta.it
"Noi a questa scelta siamo contrari: resta tutto come prima". Beppe Marotta, direttore generale dell'Inter, ha chiuso così ai microfoni di Rai Sport la convulsa giornata di lunedì sulla scelta di recuperare il 9 marzo la partita di Torino contro la Juventus, rinviata domenica sera per l'emergenza coronavirus.
La giornata era cominciata con Beppe Marotta che dichiarava a Radio Rai: "Ho appreso di questa ipotesi dai media, sarebbe di buon senso. Prima però voglio vedere in assemblea mercoledì anche le altre due ipotesi che si faranno". Lo stesso Marotta sabato aveva parlato di "campionato falsato" a fronte della notizia del rinvio della partita. Aveva risposto il presidente della Lega Paolo Dal Pino: "Venerdì io e l'a.d. De Siervo abbiamo proposto all'Inter le porte aperte per lunedì e l'Inter si è rifiutata categoricamente, si assuma la responsabilità e non parli di campionati falsati"
La giornata di lunedì (con l’intesa tra Figc e Lega e portata nel consiglio straordinario di Lega) pareva aver portato a un accordo solido sull'opzione di giocare il 9 marzo Juventus-Inter a porte aperte, finché in serata sono arrivati gli insulti via social del presidente dell'Inter Steven Zhang al presidente di Lega Paolo Dal Pino ("il più grande pagliaccio che io abbia mai visto"), che hanno anticipato la nuova posizione dichiarata in serata in tv da Marotta. La saga continua.
MALAGÒ
L’emergenza coronavirus ha travolto anche il mondo dello sport. E il numero uno del CONI Giovanni Malagò non poteva non dire la sua sulle vicende che stanno coinvolgendo soprattutto il campionato italiano di Serie A.
Intervistato da Repubblica, il presidente ha commentato ribadendo il suo pensiero: “Che il virus stia creando problemi enormi a tutto lo sport è sotto gli occhi di tutti, ma lo slittamento di un turno in tempi ravvicinati mi sembra l’unico modo per garantire al cento per cento la regolarità del campionato. La prossima settimana la Juventus non avrà la Champions League e l’Inter avrà a disposizione tre giorni per recuperare le energie prima dell’Europa League”.
Il Presidente del Coni Giovanni Malagò Foto Mezzelani GMT 05
“La parola rinvio non dovrà più essere usata ma la decisione finale spetta solo alla Lega di A, non al CONI e neppure al governo, ed è giusto così. Però è il governo a dover decidere le eventuali misure di sicurezza e sanitarie, la chiusura o l’apertura degli impianti, chi può andare allo stadio e chi no. Oppure, se non può andarci nessuno”.
“C’è chi muore, chi si ammala e chi sta provando ad arginare questa emergenza planetaria: direi che è tempo di smetterla con le beghe da cortile. Nel rispetto dei ruoli, mi auguro che la scelta migliore venga presa con ampia convergenza e condivisione”, ha concluso Malagò.
Il Presidente del Coni Giovanni Malagò Foto Mezzelani GMT 07 BEPPE MAROTTA