Vito Fatiguso per il “Corriere della Sera” -Estratti
«È devastante. Dopo la scomparsa di mia madre, avvenuta lo scorso mese di settembre, sono ancora alle prese con un momento delicato. Non pensavo che il 2024 si dovesse aprire con un’altra brutta notizia. Sapevo che Sven, era malato, ma così fa male».
Nancy Dell’Olio, avvocata di Bisceglie, è stata per dieci anni compagna di Sven-Göran Eriksson, l’allenatore svedese che ha portato la Lazio a vincere uno scudetto (nel 2000), una Coppa delle Coppe, una Supercoppa e due Coppe Italia.
(...) Eriksson ha rivelato di avere un cancro allo stadio terminale nel corso di un’intervista alla radio svedese P1 e ha detto: «Devo lottare il più a lungo possibile». Spiegando «di avere al massimo un anno di vita».
La storia tra Dell’Olio ed Eriksson nasce nel 1997 e diventa ufficiale l’anno successivo. Nancy, moglie del notaio Giancarlo Mazza, conosce l’allenatore svedese che sta facendo impazzire Roma, sponda laziale. Tra i due scocca una scintilla forte, esplode la passione.
Dell’Olio, il mondo dello sport ha accolto con dolore la notizia della malattia di Eriksson. Che sensazione prova?
«È un momento negativo. A settembre è morta mia madre e non riesco a superare questa perdita. È come avere una ferita aperta che invece di guarire continua a peggiorare. L’annuncio di Sven è stato devastante».
Era a conoscenza della grave malattia?
«Sapevo che non stava bene, ma sentire le sue parole fa male. La vita può essere crudele».
Vi siete conosciuti a Roma. Che ricordi ha?
«Ci sono stati periodi bellissimi: lo scudetto con la Lazio, poi, è stato per noi un passaggio fondamentale. I tifosi impazziti, il grande calore nato intorno alla squadra, i successi: sono stati giorni entusiasmanti».
E dopo?
«È arrivata per lui una proposta importante a coronamento di un lavoro unico fatto in Italia. Ci siamo trasferiti a Londra: Sven allenava la Nazionale inglese. Lo stadio di Wembley? Un’emozione incredibile. Vedere tutta quella gente fa impressione e rende orgogliosi».
Com’era la vita in Inghilterra?
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«Insieme frequentavamo tanti salotti londinesi con appuntamenti tra gente nota, ma anche eventi di beneficienza. Sono diventata grande amica della duchessa di York, Sarah Ferguson».
Lei ha scritto anche un libro, «My beautiful game», in cui racconta la sua esperienza.
«Sono orgogliosa di aver parlato della bellissima storia d’amore che mi ha legata a Sven, è una delle due grandi love story della mia vita».
Si è parlato anche di un possibile matrimonio.
«Sì, ma per tanti motivi alla fine non c’è stato. La vita non sai mai cosa ti prospetta, si sono verificati cambiamenti, sono arrivati giorni difficili e tante prove da affrontare».
Il momento più bello vissuto insieme?
«Ricordo con piacere un Capodanno trascorso in Mozambico con Nelson Mandela. È stata un’esperienza che mi ha riempito il cuore».
Negli ultimi anni il vostro rapporto, dopo l’allontanamento, ha trovato un nuovo equilibrio. Lo sentirà?
«Sicuramente, anche perché avevamo in calendario impegni comuni. È proprio un brutto periodo».
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