PAOLO ROSSI FEDERICA CAPPELLETTI
Da “Campioni del Mondo – Radio 2”
IL MESSAGGIO DELLA MOGLIE DI PAOLO ROSSI
Grazie Paolo per avermi insegnato ad amare, nella semplicità della quotidianità, del dolore e della sofferenza. Grazie di avermi dato due figlie speciali, di avermi reso migliore. Il tuo amore mi aiuterà a sopravvivere e a crescere al meglio le nostre Maria Vittoria e Sofia Elena
MAROCCHINO, ZOFF E GRAZIANI RACCONTANO PAOLO ROSSI
Francesco Persili per Dagospia
“Tardelli grande amatore, Cabrini bello, lui Paolo Rossi. Pensate la fatica che facevo io con le donne…”. Il bon vivant Domenico Marocchino ricorda a “Campioni del mondo” su Radio 2 l’amico Paolino, compagno di squadra ai tempi della Juve e prima ancora nelle giovanili bianconere.
“Quando l’ho visto giocare nella prima partita ho pensato di smettere. Faceva delle cose stratosferiche. Non aveva un fisicaccio, veniva un po’ sottovalutato. In campo era scaltro, rapido, sembrava che non facesse fatica. Leggero come una piuma, una di quelle che ti entra nel naso e ti manda in tilt”.
Avrà avuto anche qualche difetto. “A scopa era scarso. Aveva un po’ il braccino al ristorante ma era una persona indimenticabile anche fuori dal campo. Aveva delle affinità a livello comportamentale con Scirea, che non era un musone. Dino Zoff era il papà di tutti, io ero il figlio un po’ cattivello…”. “No, il papà in ambito Nazionale era Bearzot”, lo corregge Zoff, il capitano della Nazionale del 1982. “Rossi? In campo era l’uomo giusto al momento giusto. Faceva le cose che andavano fatte. La serenità, la freschezza di favella, i toni sempre adeguati”.
Un altro mondo. “Adesso si vive tutto con esagerazione. Appena c’è uno scontro, si va per terra. il calcio è uno sport di contatto ma il Var ha condizionato tutto e tutti ne approfittano. Per me sono cose insopportabili”.
Ciccio Graziani ripercorre la cavalcata del Mundial e l’intervista che Paolo Rossi gli fece sull’aereo che riportava in Italia gli azzurri dopo la conquista della Coppa del mondo. Pablito si sentiva come “il primo uomo sulla luna”, il bomber di Subiaco sente ancora addosso l’entusiasmo di quei momenti: “Non avevo rivincite particolari, quella vittoria mi aveva ripagato dei tanti sacrifici che avevo fatto per il mondiale del 1978 che non era andato come avrei voluto.
Abbiamo vissuto un’avventura meravigliosa in Spagna. Italia-Brasile non fu solo la tripletta di Rossi ma anche il miracolo di Zoff. “Fece la parata della vita. Oscar, il difensore centrale lo dovevo marcare io, Cerezo mi fece un blocco, e io lo persi. Meno male che c’era San Dino…”
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marco lollobrigida foto di bacco