Gaia Piccardi per il “Corriere della Sera”
«Non colpevole, vostro onore».
Personaggio soavemente drammatico che sarebbe piaciuto a Bertolt Brecht, ormai protagonista assoluto della sua stessa opera da tre soldi, Boris Becker si dichiara innocente davanti alla corte di Southwark, tribunale di Londra, che gli contesta 28 accuse circostanziate relative al processo che nel 2017 aveva dichiarato la bancarotta del re bambino di Wimbledon 1985, capace di annettersi il giardino più importante del tennis mondiale a 17 anni e 227 giorni.
L' accusa, in particolare, contesta all' ex campione tedesco di aver occultato beni, sia pecuniari che materiali, per impedire che venissero messi all' asta allo scopo di ripianare gli ingenti debiti: nella lista delle sue proprietà sarebbero sparite proprio la coppa di Wimbledon '85, il trofeo cui Becker è più legato, quella del 1989, i due trofei dell' Australian Open 1991 e 1996, due President' s Cup ('85 e '89), le medaglie per i trionfi in Coppa Davis con la Germania ('88 e '89) e l' oro olimpico vinto in doppio insieme a Michael Stich ai Giochi di Barcellona '92. La corte di Southwark, inoltre, insegue i versamenti che Becker avrebbe fatto alle due ex mogli, Barbara e Sharlely, per risalire al tracciamento di ingenti somme di denaro (44.372 euro alla prima, 105.000 alla seconda) che sarebbero servite per appianare i suoi debiti con il fisco inglese.
Il wunder kid di Germania, insomma, il ragazzino biondo di Leimen che i tifosi tedeschi sognavano fidanzato con Steffi Graf, la valchiria dei 22 titoli del Grande Slam, da grande è diventato il bad boy inseguito dagli avvocati di mezza Europa. Già nel luglio dell' anno scorso Becker aveva accettato di vendere 82 articoli della collezione privata (i cimeli della carriera) per un totale di 765 mila euro, che però non erano bastati per risolvere tutte le pendenze. Ma i ricordi di Wimbledon, il torneo più importante ed amato, quelli non si toccano: «Sono miei, li tengo».
Il tocco che aveva in campo, risultato del polso di ferro che gli permetteva di giocare le celebri volée in tuffo, Boris Becker non l' ha mai avuto per gli affari. Nel passato il tedesco era già finito nei guai con la giustizia spagnola per i lavori di ristrutturazione della mega villa di Maiorca e con quella svizzera per non aver mai pagato il pastore che nel 2009 aveva celebrato il matrimonio con la modella olandese Sharlely Kerssenberg, dalla quale ha avuto un figlio, Amadeus, che si aggiunge ai due avuti dalla prima compagna, Barbara Feltus, Noah e Elias, e ad Anna, la figlia concepita con Angela Ermakova durante un fugace incontro nel bagno di un sushi bar di Londra, nel periodo in cui Becker era in crisi con la prima moglie.
Il nuovo processo, costola della prima condanna per bancarotta, è fissato per il prossimo 13 settembre e potrebbe portare Boris Becker, che nei primi 52 anni della sua vita non si è fatto mancare niente, in carcere.
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