Estratto dell’articolo di Monica Colombo per corriere.it
«La mia ultima partita, la finale di Istanbul, è stata particolarmente emozionante. Avevo già deciso di lasciare Sky e farlo in un evento così importante è stato ancor più significativo. Un saluto pubblico non sarebbe stato molto in linea con il mio modo di essere, ma chi mi conosce bene, negli occhi lucidi al termine del programma, aveva intravisto l’intenzione». Nostra Signora della Champions League, Anna Billò, ha annunciato in settimana sui social l’addio alla tv con cui è cresciuta umanamente e professionalmente, fino a diventare nelle ultime tre stagioni la compagna fissa degli italiani nelle notti europee.
Anna, perché saluta Sky all’apice della carriera?
«Diciannove anni sono tanti e non volevo diventassero troppi. È stata una decisione ponderata, di certo non di pancia. Ho avuto la sensazione di un ciclo volto al termine. Questa consapevolezza mi ha permesso di godere attimo per attimo gli ultimi giorni».
Ammetterà che all’esterno la sua scelta risulterà poco comprensibile?
«Certo, capisco che possa sembrare strano rinunciare a una posizione del genere, ma quando dentro di te percepisci una sensazione così netta è giusto assecondarla. Diciamo che la decisione è stata basata più sul presente che pensando a prospettive future e nel rispetto di quella che è stata la mia storia a Sky. Quando sono arrivata ero una ragazza che non sapeva nulla di televisione e mi sentivo inadeguata davanti alla telecamera».
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Cosa le mancherà?
«Magari fra tre mesi avrò la saudade non lo so, difficile prevederlo. Ma per ora sento solo di aver preso la decisione giusta. Ringrazierò sempre Sky per quello che ha rappresentato per me, all’inizio semplicemente essere riuscita a entrare in redazione era un sogno. Sembra una forzatura dirlo nell’era del tutto e subito, ma per me ogni tappa del percorso che ho vissuto è stata importante, e mi fa emozionare quasi più del traguardo finale».
Il momento più imbarazzante della carriera?
«Quando nel bel mezzo di un sorteggio dei quarti di Champions League Leo mi ha chiesto di sposarlo».
Essere la moglie di un personaggio sportivo così noto non l’ha mai messa a disagio nella vita professionale?
«Siamo una famiglia semplice, che fugge dalla sovraesposizione. Per noi è sempre stato facile dividere i due piani, privato e lavorativo. L’esperienza di entrambi e la complicità credo siano state elementi di ricchezza».
Com’è Leonardo nel tinello di casa?
«Molto, molto preciso. Lui è la locomotiva della famiglia, rappresenta la parte organizzativa. È una persona integra, una qualità che apprezzo molto».
Che tipo di genitore è?
«Molto presente, un punto di riferimento forte per tutti i suoi 5 figli. Ha sempre la risposta giusta per ciascuno di loro».
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È vero che Leonardo l’aveva conquistata con un libro?
«Sì, mi aveva lasciato una copia di Il mondo di Sofia di Gaarder in uno dei cespugli fuori dalla redazione».
Ha continuato a trasmetterle messaggi con i libri?
«Ora dissemina per la casa citazioni e frasi. Poi devo risalire io agli autori. Mi fa fare anche lavoro di ricerca... L’ultima: “L’onestà è un capitale che rende”».
Il messaggio ai ragazzi invece?
«“Tutto ciò che non viene donato va perduto” di Dominique Lapierre».
Ma i suoi figli lo sanno che non la vedranno più in tv?
«Eh sì gliel’ho detto, appena ho deciso. E la reazione è stata immediata “Nooo mamma, e adesso?”».
Veramente glielo chiediamo anche noi.
«Non so quello che sarà. Vivo la separazione da Sky come un’opportunità di cambiamento. Anche io sono curiosa di vedere quello che accadrà. Intanto mi ha colpito l’affetto ricevuto».
Il lavoro di suo marito magari la porterà fuori dall’Italia?
«Se fosse, ho già dimostrato che fare la pendolare fra due Paesi non è mai stato un problema».
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