A.Sir. per “la Stampa”
EMANUELA MACCARANI GINNASTICA RITMICA 5
Se per la giustizia sportiva non sono emersi illeciti disciplinari, rischia di averne di penali il caso dei presunti abusi che ha travolto la ginnastica ritmica italiana. La procura di Monza ha indagato la direttrice tecnica della Nazionale, Emanuela Maccarani e l'assistente Olga Tishina. Sulle diete forzate per il controllo ossessivo del peso, le umiliazioni e vessazioni psicologiche denunciate pubblicamente ad agosto da alcune ex campionesse.
Gli inquirenti, diretti dal procuratore capo Claudio Gittardi, ora vogliono vederci chiaro. L'inchiesta, in cui si ipotizza l'accusa di maltrattamenti, si concentra su quanto succedeva nella «Casa delle farfalle», la prestigiosa accademia internazionale di Desio. Il luogo dove le azzurre hanno costruito i loro successi ricompensati da medaglie internazionali a grappoli. Con allenamenti massacranti da otto ore al giorno accompagnati, però, da una lato oscuro fatto di insulti, umiliazioni e farmaci per dimagrire.
La prima a parlarne è stata Nina Corradini, l'ex farfalla che ha deciso di affidare la sua storia di abusi e umiliazioni alle pagine di un quotidiano. La seconda atleta a denunciare è stata Anna Basta.
Sono state convocate e sentite il 14 novembre negli uffici della procuratrice aggiunta Franca Massenz. Al magistrato, Corradini, 19 anni, ha confermato quanto già raccontato ai media nei mesi scorsi.
Come l'essere pesata ogni giorno con le altre compagne «in mutande e davanti a tutti, sempre dalla stessa allenatrice». Numeri appuntati scrupolosamente e commentati con frasi come: «Vergognati», «Come fai a vederti allo specchio?» e «Sei un maiale». Racconti analoghi che anche Basta, 21 anni, ha messo nero su bianco. Insieme, poi, sono scese nei dettagli precisando il periodo e la durata nel tempo degli abusi e chi li avrebbe commessi. Le loro testimonianze sono state ritenute credibili.
EMANUELA MACCARANI GINNASTICA RITMICA
Così nel fascicolo, fino ad allora aperto senza ipotesi di reato e a carico di ignoti, sono stati iscritti i nomi di Maccarani e Tishina. Ai carabinieri del Nucleo investigativo di Monza sono stati delegati gli accertamenti su imposizioni e divieti relativi a consumo di cibi e bevande, a plurimi controlli del peso corporeo e presunte umiliazioni subite dalle atlete per comportamenti ritenuti non adeguati. Verifiche che riguarderanno anche altre ginnaste. Tra le prime attività sono stati sequestrati i telefoni cellulari delle due responsabili dell'accademia fiore all'occhiello.
Un provvedimento impugnato da entrambe davanti al Tribunale del Riesame. «Aspetto la chiusura delle indagini e mi attengo al silenzio come fatto fin d'ora. Più avanti sarò lieta di dire la mia, sperando che le indagini siano rapide nell'interesse mio e soprattutto delle ginnaste», si è limitata a dire l'allenatrice a capo della Nazionale nel 1996. Ancora al suo posto, non ha mai risposto a un'intervista, non ha mai parlato delle accuse se non con una frase: «Ci sta arrivando addosso un mare di merda». L'apertura dell'inchiesta non è stata commentata dalla Fig. In un'intervista a La Stampa di ieri, il presidente Gherardo Tecchi ha promesso di dare un volto nuovo alla ritmica: «Il problema sono i tecnici, rivolteremo la Federazione come un calzino».
emanuela maccarani 5 emanuela maccarani 4 emanuela maccarani 3 emanuela maccarani