DAGOREPORT
Ma dove sta Zhang Zhang? Il 32enne imprenditore cinese Steven Zhang, pseudonimo di Zhang Kangyang, presidente di Suning International e azionista di maggioranza dell’Inter dal 2018, non si vede in giro da un anno.
Non era a Milano accanto alla sua squadra nemmeno per la festa Scudetto. La verità è che Zhang non può lasciare la Cina da oltre un anno.
inter festeggiamenti vittoria scudetto 2
‘’A rivelarlo ha provveduto a Radio 24 senza volere Massimo Moratti’’, scrive Stefano Pasquino il 22 aprile scorso su “Tuttosport”: “Il petroliere lo ha fatto con l’intento di elogiare l’attuale presidente dopo la notizia dell’imminente accordo con Pimco, fondamentale per far sì che Suning riesca a tenersi l’Inter: «Come accolgo questa notizia?
Bene, perché non sai mai il nuovo come sia e Zhang mi sembra che abbia portato a casa un mucchio di ottimi risultati, le presidenze si misurano dalle vittorie e lui mi sembra sia stato corretto nel lasciare a lavorare i suoi. Poi che sia costretto a stare in Cina, e non possa venire in Italia, non è colpa sua, insomma, ecco”.
Continua il quotidiano sportivo torinese: “Quindi, a differenza di quanto raccontato in questi mesi dall’Inter, Zhang non rimarrebbe a Nanchino perché impegnato nel risanamento di Suning (tesi comunque abbastanza complicata da rendere credibile, alla luce del fatto che nella scorsa stagione il presidente era rimasto stabilmente a Milano), ma perché costretto a stare in Cina”.
E conclude: “Potrebbe esserci un legame con la condanna del tribunale di Hong Kong a risarcire China Construction Bank e altri creditori di 320 milioni”
‘’La vicenda giudiziaria lo ha inseguito anche in Italia’’, scrivono su ‘’Repubblica” Enrico Currò e Luca De Vito il 28 ottobre 2022. “Asserisce l’istanza che anche in Europa, dove Steven risiede ormai abitualmente, spunti l’inghippo.
Perché il presidente dell’Inter “non risulta intestatario di alcun bene registrato o di immobili, nella Repubblica Popolare cinese o in Italia, né titolare di imprese individuali e percettore di redditi da lavoro dipendente e socio di società di persone o capitali in Italia”. In sostanza, ufficialmente non possiede nulla e non può dunque pagare i creditori”.
L’articolo continua così: “A quel punto le banche cinesi si muovono anche in Italia. E chiedono, in base all’articolo 2901 primo comma del codice civile, “la declaratoria di inefficacia della delibera del Cda dell’Inter del 18 febbraio 2019”.
La tesi è che la rinuncia al compenso di presidente da parte di Steven Zhang vada annullata perché “arreca pregiudizio alle ragioni creditorie di tutti i suoi creditori”.
Gran finale: “L’accusa delle banche cinesi diventa durissima nella parte finale dell’istanza. Dove si asserisce che Steven abbia voluto “mantenere il suo status quo di nullatenente, contraendo un finanziamento di oltre 257 milioni di dollari che mai avrebbe potuto garantire e che infatti non ha mai rimborsato”.
giuseppe marotta foto mezzelani gmt
La sua volontà di nuocere, “l’animus nocendi”, sarebbe dimostrato dalla circostanza che, “per mantenere lo status quo di nullatenente al fine di pregiudicare il soddisfacimento dei creditori, sebbene conduca una vita più che agiata, guidando veicoli lussuosissimi, indossando orologi di grande valore e festeggiando in locali esclusivi, abbia rinunciato in maniera inopinata e ingiustificata a un compenso pari a 914 mila euro l’anno”.
A questo punto, non ci vuole il Mago Otelma per scoprire il motivo per cui il fondo americano Pacific Investment Management Company, meglio conosciuta come PIMCO, un colosso della finanza mondiale, si sia ritirato dal finanziamento di 430 milioni di euro in tre anni a un tipino inseguito dai tribunali, a cui Pechino non rilascia il visto per espatriare, come Mister Zhang.
E come il fondo Elliott escusse il pegno, rilevando il Milan, martedì prossimo il fondo Oaktree diventerà il nuovo azionista della squadra campione d’Italia. Quindi sono stronzate quelle voci sul fatto che il dg Beppe Marotta abbia fatto pressioni sulla stampa contro lo sbarco di Pimco a favore di Oaktree nuovo azionista. Visto lo stato giudiziario del “nullatenente” Zhang, non c’era altro da fare.
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