1. DEMIRAL EVOCA I LUPI GRIGI LA GERMANIA PROTESTA, LA TURCHIA NON GRADISCE
Estratto dell'articolo di Mara Gergolet per il “Corriere della Sera”
merih demiral fa il saluto dei lupi grigi dopo il gol contro l'austria 1
Se c’era un modo di rovinare una serata, e prima ancora macchiare quel sentimento di simpatia che accompagna la Turchia come fosse «la seconda Nazionale di casa» […] ebbene l’eroe della vittoria contro l’Austria Merih Demiral ci è riuscito. […]
Si ricorderà il gesto con cui li ha celebrati: l’indice e il mignolo levati in aria, le altre tre dita unite a punta in avanti. Le orecchie e il muso di un lupo. Il simbolo dei Lupi Grigi, di quell’ultranazionalismo turco nel cui nome si è compiuto un secolo fa il genocidio dell’Armenia. E di una formazione dove militava Ali Agca, che a San Pietro sparò a Giovanni Paolo II.
Recep Tayyip erdogan fa il saluto dei lupi grigi
[…] L’Uefa indaga per comportamento inappropriato e potrebbe squalificarlo. La ministra dell’Interno tedesca Nancy Faeser, del resto, ne ha richiesto l’intervento. «I simboli dell’estremismo di destra — ha detto — non hanno nulla da cercare nei nostri stadi. Usare gli Europei come piattaforma per il razzismo è inaccettabile». Un altro ministro, Ozdemir Cem, è stato ancora più netto: «Nulla del Saluto del lupo è nascosto: il suo messaggio sta per terrore e fascismo. È stancante discuterne ancora». […]
Ad Ankara Erdogan non ha gradito le critiche da Berlino. E ha fatto convocare l’ambasciatore tedesco. Il portavoce del Sultano ha detto che chi «cerca il razzismo e fascismo, farebbe meglio a concentrarsi sulle recenti elezioni Ue». Ma il gesto di Demiral in Germania ha scatenato tante reazioni di immigrati comuni. […] Chi ha notato che proprio ieri cadeva l’anniversario del Medimak. Una terribile strage degli aleviti del 1993, quando una cellula estremista appiccò il fuoco all’hotel dove si erano riuniti per una festa religiosa.
Nel rogo morirono 37 persone, soprattutto intellettuali, i rappresentati più in vista di quella comunità di un Islam sincretico, mistico, che per secoli ha trovato riparo in Anatolia. Da estirpare in nome di una purezza turca, di una «razza superiore», invece secondo l’ideologia dei Lupi, che ha notevoli riferimenti nel nazismo e dove gli «inferiori» sono i curdi, gli armeni, i cristiani.
[…] Non si può ignorare la storia dei Lupi grigi. Fondati negli anni ‘60, hanno le radici ideali nelle teorie dei Giovani Turchi che a inizio Novecento pianificarono e poi realizzarono il primo genocidio del Novecento: quello degli armeni. Hanno compiuto centinaia di attentati, con 700 vittime. Qualunque cosa abbia pensato Demiral […] quel gesto offende nel profondo chi del nazionalismo turco è stato la vittima.
2. LA TURCHIA GIOCA IN CASA
Estratto dell'articolo di Giulia Zonca per "la Stampa"
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L'ultima diaspora turca in Germania l'ha scatenata Mesut Özil e ricomposta Ilkay Gündogan, […] Entrambi giocatori tedeschi, entrambi in posa in una controversa foto con Erdogan prima dei Mondiali del 2018. Özil […] si è ritirato e ha lasciato in eredità la frase dilemma, «se vinco sono tedesco, se perdo un immigrato». Gündogan ci ha costruito un viaggio che oggi lo porta a indossare la fascia di una nazionale decisa a essere simbolo di inclusione.
E tutto ha una parte nell'enorme festa in cui i tre milioni di tedeschi turco-discendenti celebrano i quarti di finale agli Europei senza mettere in discussione la propria casa. Due Paesi in uno: ci sono volute quattro generazioni e ancora il concetto provoca contrasti, ma si può. Succede[…]
Pochi minuti per sei decenni in cui i turchi sono arrivati come manodopera chiamata per ricostruire la Germania dopo la guerra, i «gastarbeiter» che invece di avere gratitudine sono stati spinti in un ghetto, ma questa è Berlino. […] Dalla prima comunità che si sentiva straniera ai ventenni e trentenni di oggi che portano la bandiera turca sulle spalle, la appendono ai negozi senza che la definizione tolga un grammo di integrazione.
[…] Neukölln è un quartiere multiculturale: è stato devastato, occupato, sciupato, assediato, frainteso e oggi respira. Denuncia l'intolleranza, rappresenta un tratto di mescolanza, nasconde ancora tensioni e malesseri e durante Austria-Turchia era pieno di polizia in assetto antisommossa, ma mostra anche una visione molto più serena che ha superato il dualismo radici contro appartenenza al posto in cui vivi. Lo ha fatto anche la legge tedesca che da qualche mese concede il doppio passaporto senza vincolare la cittadinanza a casi specifici.
[…] Per chi si è insediato qui all'inizio o è nato sentendosi meno considerato degli altri, il calcio rappresentava una zona sicura. […] Il pallone è un rito senza domande, anche senza donne pare. Soner è figlio della prima ondata migratoria: «Non siamo quello che votiamo, siamo quello che tifiamo».
[…] Musica dei Sinem, band new wave a sonorità turche, cesti bianchi colmi di foglie, incrocio di giovanissimi che stanno lì, sul gradino dell'ingresso, appoggiati tra Blumen und Pflanzen, tra fiori e piante, tra Güler e Yildiz che è nato a Regelsburg, uno dei cinque nazionali turchi cresciuti tedeschi, uno dei motivi per cui Dilara ed Emma si domandano: «Perché scegliere? Urliamo per la Turchia, come forsennate e non abbiamo mai pensato di andare a vivere là. Se escono e resta la Germania vorremmo vederli vincere». Finale Germania-Turchia? Si fa più difficile.
[…] Dentro il tifo fluido c'è il gesto di Demiral e gli sguardi puntano sul marciapiede, si percepisce un misto tra imbarazzo e fastidio. Dal barbiere icona, The barber yard, arredato come una casa turca all'inizio del secolo scorso, il tema è bandito. Un cliente tronca il discorso: «Basta». Pochi sono pronti a sposare la tesi Demiral e dissociare il gesto dei lupi grigi dal terrorismo. Alla maggioranza non va di giudicare Demiral che ha portato la Turchia ai quarti di finale, «se potessimo gli chiederemmo di non farlo più. Poi giochiamo in casa...». […]
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