Da gazzetta.it
L’Europeo, la Nations League e il poi Mondiale del Qatar del 2022 alla guida dell’Italia e poi il ritorno sulla panchina di un club: sono questi i programmi futuri del c.t. azzurro Roberto Mancini, intervenuto alla trasmissione Tiki Taka condotta da Piero Chiambretti.
"I contratti sono lì, ma si possono rompere o allungare in qualsiasi momento - ha detto Mancini -. Fare i Mondiali con l’Italia? Intanto dobbiamo qualificarci, visto che non è così scontato vista l’ultima volta. Prima abbiamo l’Europeo e poi la Nations League in casa. Nell’arco di due anni abbiamo tre competizioni importanti ed è chiaro uno vorrebbe giocarle tutte. In Nazionale si giocano poche partite e a volte uno si stanca di stare a casa.
roberto mancini ospite di ti sento
Questo è il problema. È un grandissimo onore sedere sulla panchina della Nazionale italiana, soprattutto in questo momento in cui la squadra è tornata molto competitiva e dobbiamo affrontare delle competizioni importanti. Poi sicuramente sì, tornerò in un club". Mancini ha in mente tre nomi per la successione in Nazionale: "Ci sono tanti allenatori che possono farlo: Allegri, Ancelotti e Gasperini, per esempio".
"Eravamo scesi al 21° posto del ranking Mondiale, ora siamo decimi e sesti in quello europeo - ha proseguito Mancini -. Abbiamo fatto molto bene in questo anno e mezzo, fortunatamente siamo riusciti a risalire e penso che possiamo salire ancora perché l’Italia merita molto di più. In quel momento era importante trovare ragazzi giovani per dare un futuro alla Nazionale da mixare con quei 4-5 giocatori più esperti che potevano aiutarli a crescere. Siamo stati fortunati perché siamo riusciti a trovare ragazzi bravi che volevano imporsi e non volevano perdere l’occasione della vita. E ora stanno continuamente migliorando".
"L’Inter la vedo molto bene e penso che questo possa essere un anno importante - ha detto il Mancio -. Il campionato è molto aperto anche perché è un anno talmente particolare e molte squadre sono in corsa. L’Inter ha trovato una buona quadratura, è una squadra forte. Poi ovviamente nelle piazze più grandi dove sei obbligato a vincere, come alla Juve, al Milan e all’Inter, ottenere risultati è più difficile. Il Milan è meritatamente in testa e Ibrahimovic anche a 40 anni sta facendo benissimo. Riesce a gestire le sue forze e sono molto contento per lui".
Sulla rissa tra Ibrahimovic e Lukaku, il c.t. fa il pompiere: "Sono cose che sono sempre capitate in campo e continueranno a capitare. L’arbitro li ha ammoniti, forse li poteva espellere, ma la cosa finisce lì, ne abbiamo parlato fin troppo e non dobbiamo andare oltre. Non penso debbano squalificarli per mesi, l’arbitro era lì e ha deciso per il giallo. Se avesse sentito qualcosa di particolare... però non so cosa si siano detti". Difende Pirlo dalle critiche ("Certamente può fare l’allenatore.
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E’ chiaro che è all’inizio e può avere delle difficoltà perché è diverso rispetto a giocare. Ci vuole un po’ di tempo per entrare nel ruolo dell’allenatore ma questa cosa è normale") e non chiude a Balotelli ("Le porte della Nazionale sono aperte a tutti. Mario ancora oggi è il giocatore italiano con le più grandi qualità tecniche. Negli ultimi anni si è perso un po’ ma è ancora giovane, ha 30 anni".
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