Carlos Passerini per il “Corriere della Sera”
L'ira del Diavolo. Ci sarebbe anche l' orgoglio, ma la rabbia è più forte. Ancora oggi.
Rabbia per una partita che, se da un lato ha finalmente scacciato almeno alcuni dei fantasmi che aleggiavano sinistri dalla disgraziata notte del derby, dall' altro ha lasciato un senso di amarezza, di inquietudine profonda. E soprattutto la sensazione, difficile da levarsi dalla testa, di scarsa tutela da parte degli arbitri.
Sensazione che dura da un po', che viene da lontano: il rigore negato a Piatek a Genova per il tackle di Murru nel recupero, quello a Suso all' Olimpico contro la Roma per la spinta di Kolarov. In queste ore dalle parti di Milanello circola una statistica: solo due rigori concessi ai rossoneri in tutta la stagione, l' ultimo contro il Parma a dicembre. Nessuno in serie A ne ha avuti di meno.
Milan trattato come una provinciale? Brutta frase, già, perché le provinciali in un mondo e in un calcio ideale andrebbero trattate come le non provinciali, ma l' impressione è quella. I due rigori negati allo Juventus Stadium sono lì da vedere, tanto che anche i vertici arbitrali hanno riconosciuto gli errori. Giudicati entrambi gravi. Soprattutto il primo, vale a dire il fallo di mano evidentissimo in area di Alex Sandro: era rigore. Ma anche il calcione di Mandzukic a Romagnoli era al limite, forse anche oltre: il croato rischia la prova tv. Ma è improbabile.
Fabbri verrà fermato per qualche settimana e non dirigerà più i rossoneri fino a fine stagione. Geometra di Faenza con la passione per il giardinaggio, 35 anni, è internazionale da inizio anno. Era al primo big match, ma ha fallito, andando in tilt. C' è un retroscena: il Var Calvarese, più esperto, era per il rigore.
In tribuna a Torino era presente anche Rizzoli: ci sarà anche lui stamattina a Milano nella sede della Lega di serie A alla riunione fra arbitri e società. Per il Milan interverranno Gattuso e capitan Romagnoli.
Il confronto sarà inevitabile e con ogni probabilità il designatore bolognese, che dal giorno del suo insediamento sta battendo con forza la pista (apprezzatissima) del dialogo, ammetterà l' errore e proverà a spiegarlo. L' obiettivo è comune, come l' interesse: lavorare per uniformare l' interpretazione dell' insidiosa regola sul fallo di mano. È fondamentale.
Stamattina in Lega potrebbe esserci anche Leonardo, che già negli spogliatoi aveva avuto un confronto con Fabbri, per poi sfogarsi davanti alle telecamere: «L' arbitraggio è stato inadeguato nelle scelte e nel dialogo». Il dialogo è l' altro punto sul quale il Milan chiederà spiegazioni. Romagnoli vorrà capire perché le sue cinque ammonizioni siano tutte per proteste.
«È il momento di tirare fuori orgoglio e rabbia, ci aspettano 7 finali e dobbiamo rialzarci subito» ha scritto su Instagram il capitano. Malgrado sconfitta e veleni, la prestazione di Torino ha riportato entusiasmo. E lo stesso Gattuso lo ha sottolineato nel dopo gara, parlando di «uno dei migliori Milan dell' anno», lasciando le proteste ai dirigenti. Scelta comunicativa saggia e condivisa. Rino fa bene a concentrarsi sulle cose di campo. Su cosa abbia ripreso a funzionare e cosa no, per esempio. Perché il Milan non sembra più avere i 90'? Esiste un correttivo tattico? Per la risposta alla domanda principale, se il tunnel sia alle spalle o meno, non serve aspettare molto. Sabato arriva la Lazio, bloccata ieri sul pari, come l' Atalanta. Uno spareggio Champions che dirà molto, se non tutto. Diavolo, ci sei?