Estratto dell’articolo di Stefano Semeraro per www.lastampa.it
Straordinario Luca Nardi nel ‘Masters 1000’ di Indian Wells: mentre tutti aspettavano il match di stasera fra Sinner e Shelton, nella notte italiana il ragazzo di Pesaro, numero 123 del mondo, entrato in tabellone come terzo lucky loser dopo aver perso da David Goffin nelle qualificazioni, ha eliminato il numero uno del mondo Novak Djokovic in tre set (6-4 3-6 6-3). […]
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Nardi, 20 e 7 mesi, in sei giorni è passato così dalle valigie quasi fatte per spostarsi a Miami ad un posto negli ottavi, dove incontrerà l’americano Tommy Paul. E’ il nono italiano a battere un numero uno in carica, il sesto a farcela contro Novak Djokovic, Un talento annunciato, quello di Luca, brillante ed evidente fin dai tornei giovanili, a cui finora era mancata la continuità, forse la fiducia nei propri mezzi nel passaggio al circuito maggiore.
Nella costruzione di questo successo entra il trasferimento a Cattolica, alla Galimberti Academy, ma anche il periodo di allenamento che Luca a dicembre ha trascorso in Spagna insieme a Jannik Sinner. «Allenarmi con Jannik mi ha aiutato molto», spiega. «Oggi sicuramente non pensavo di vincermi, ma lui mi ha spinto molto. Prima di questa notte qui a Indian Wells nessuno mi conosceva , io ho cercato solo di entrare in campo e divertirmi, ma ora sono senza parole se penso che mi trovo qui a parlare dopo aver battuto il mio idolo, il tennista di cui avevo il poster in camera. Mi sembra davvero un miracolo».
[…] Nel primo set, con il Djoker che stentava a trovare il giusto ritmo, Nardi ha piazzato il break decisivo nel quinto game e ha poi chiuso senza concedere palle break. Nel secondo ha subito il ritorno, soprattutto d’orgoglio, del fuoriclasse serbo, ma nel terzo ha letteralmente preso in mano la partita, alternando diaboliche e morbidissimi drop shot a fiondate imprendibili per un Nole decisamente in affanno. Già nel terzo secondo game ha avuto tre palle break, salvate da un Djokovic aggrappato al servizio, l’affondo decisivo è poi arrivato nel sesto game. Anche quando è andato a servire per il match non ha perso un grammo di sicurezza, chiudendo con un ace, come i campioni veri.