Luca Valdiserri per il Corriere della Sera - Roma
Tutti parlano dell' ultima partita di Totti con la Roma, ma ogni giorno che passa aumenta la possibilità che sia anche l' ultima di Spalletti sulla panchina giallorossa. Da Milano danno per fatto l' accordo con l' Inter: due stagioni più un' opzione per la terza, ingaggio da 4 milioni netti più bonus a rendimento.
Le domande, a questo punto, sono tre: 1) quale sarà l' accoglienza che l' Olimpico riserverà all' allenatore, che sta portando la Roma al secondo posto e al record di gol (121 in stagione)?; 2) Spalletti manderà in campo Totti contro il Genoa o lo lascerà ancora in panchina?; 3) chi prenderà il posto di Spalletti per lavorare con Monchi e con il Totti dirigente alla costruzione del nuovo progetto giallorosso?
Luciano Spalletti ha parlato a Firenze nel giorno libero concesso alla squadra: «Non so cosa ha in mente di fare Totti. Come ho sempre detto, fin dal primo giorno in cui sono arrivato, il suo futuro riguarda solo lui. È Francesco che deve decidere quel che farà e comunicarlo. Io posso solo dire che domenica avrà la possibilità di aiutare i compagni di squadra a conquistare questa vittoria fondamentale. Il futuro per me si chiama solo Roma-Genoa: è una gara troppo importante per andare a fare calcoli.
Non c' è contratto che valga questi tre punti per la classifica e per la serietà professionale che si deve avere quando si veste questa maglia. C' è da portare a casa un risultato che ci permetta di chiudere al meglio la stagione. Il resto non conta, viene dopo».
Ma quanto tempo giocherà Totti, se giocherà? «La gestione di questa partita sarà la più normale possibile e se guardate la situazione in maniera normale avrete lo svolgimento che io metterò in pratica dentro la partita». Cioè Dzeko partirà titolare, Totti in panchina.
Ed entrerà se il risultato della partita lo permetterà.
La posizione della società è chiara e l' ha ribadita l' amministratore delegato Umberto Gandini alla presentazione della partnership tra Roma e LaPresse: «C' è una situazione contrattuale molto chiara con Francesco. Io non sono nella sua testa, non posso commentare cose non dette o non fatte.
L' auspicio della società è che Francesco continui con noi, in un altro ruolo, come è stato detto. Nella sua autonomia decisionale deciderà cosa reputerà meglio per la sua persona e il suo futuro».
Il tema del futuro investe anche la panchina, visto che sembra ormai sicura la partenza di Spalletti per l' Inter. Resta forte la pista italiana, con Eusebio Di Francesco e Paulo Sousa come candidature più probabili. Nessuno dei due, però, esce da una stagione particolarmente positiva. Il loro arrivo sarebbe vissuto dai tifosi come un ridimensionamento? Probabile.
Il nome che eviterebbe questo pericolo è sempre quello di Unai Emery, che concluderà sabato la sua stagione con il Paris Saint Germain con la finale di Coppa di Francia contro l' Angers. Una sfida dove i parigini sono strafavoriti, ma anche una vittoria non salverebbe la stagione del tecnico, che ha già lavorato con Monchi a Siviglia, vincendo insieme a lui tre Europa League.
Il Psg, infatti, ha perso lo scudetto, andato al Monaco, ed è stato eliminato in Champions dal Barcellona, agli ottavi, con il rocambolesco 1-6 al ritorno, dopo aver vinto 4-0 all' andata.
I tempi coincidono. Se l' Inter annuncerà Spalletti, a campionato concluso, la Roma deve farsi trovare pronta. Altrimenti sembrerà «scaricata» dall' allenatore.
2. IL MISTERO DELLA FESTA TOTTI
Ugo Trani per il Messaggero
L'unica certezza, a 6 giorni dal traguardo, rimane la massima partecipazione. Perché, ormai da due settimane, è stato annunciato il tutto esaurito per Roma-Genoa, anticipata dalla Lega alle ore 18 su richiesta del club di Pallotta e in programma domenica all'Olimpico. E' la partita che chiude il campionato, con la squadra di Spalletti costretta a vincerla se vuole andare direttamente in Champions.
Ma il sold out non ha niente a che vedere con la classifica e lo conferma il dato di spettatori della precedente partita casalinga (53 mila per la sfida di domenica 14 maggio con la Juve capolista e non ancora campione): i 65 mila (forse anche di più) saranno allo stadio per Totti. Che ringrazierà per l'affetto la sua gente, indossando, dopo 25 anni vissuti sempre con gli stessi colori addosso, per l'ultima volta la maglia giallorossa. La parola fine è stata scritta quasi un anno fa, il 7 giugno del 2016, dalla proprietà Usa che, rinnovando il contratto per una stagione al capitano, annunciò contemporaneamente che sarebbe stata anche l'annata conclusiva di Francesco.
Domenica, però, non sarà il Totti day. Anche se la gente si presenterà all'Olimpico per passare il pomeriggio accanto al suo capitano, il risultato di Roma-Genoa dovrà comunque avere la priorità. Ad esempio Spalletti, dopo aver considerato Francesco al massimo il terzo cambio da fare in corsa (di solito al fotofinish), non potrà mai schierarlo titolare per far contenta la tifoseria, pure per non rimangiarsi quanto detto dal 15 gennaio del 2016. E cioè che prima viene il bene della Roma che, a questo punto, è il raggiungimento del 2° posto. Magari concederà a Totti più spazio che nelle ultime partite. L'ultima mezz'ora o, se il punteggio lo consentirà (i rossoblù di Juric sono già salvi), tutta la ripresa.
Di sicuro il toscano, entrando in campo da probabile futuro allenatore dell'Inter, non potrà lasciarlo a guardare. Alla festa, comunque, penserà il pubblico, non il giocatore. Che, quando deciderà di dare l'addio al calcio, organizzerà in proprio la sua ultima partita. Scegliendo lui la data e gli invitati illustri. Di sicuro il 28 maggio ci saranno i suoi cari. La moglie Ilary, i figli Cristian, Chanel e Isabel, mamma Fiorella, papà Enzo e il fratello Riccardo. Saranno coinvolti a fine partita, quando il capitano, dopo aver ricevuto un riconoscimento da Pallotta, farà il giro del campo per il saluto a chi gli ha voluto bene. E dai tabelloni dello stadio, la voce di qualche (ex) campione lo accompagnerà.
Dal 29 maggio, insomma, Totti non sarà più un calciatore della Roma. Di più non è dato sapere. Perché lui, tra una battuta e l'altra, non ha ancora ufficializzato che cosa farà da grande. E soprattutto se smetterà con il calcio giocato (è molto probabile). Lascia parlare, di lui, gli altri. C'è chi, come il dg Baldissoni, ha appena fatto riferimento «alla bella festa che prepareremo domenica per Francesco». Chi come Spalletti sembra non vedere l'ora di parteciparvi. O come chi, tra i tifosi, torna all'Olimpico solo per il capitano. Dal prossimo 1° luglio, intanto, può partire la sua nuova avventura: Totti ha altri 6 anni di contratto, da dirigente. Il nuovo ds Monchi, in privato e in pubblico, si è già esposto: «Lavorerà al mio fianco».
Nell'area tecnica, dunque. Totti, però, non si è ancora pronunciato. Lo farà, non subito, dopo la fine del campionato. Con lo spagnolo ex Siviglia il feeling è più che decente. Di conseguenza la collaborazione non va esclusa, soprattutto ora che è certo l'addio dell'attuale allenatore. Con il resto del pianeta Roma il rapporto è abbastanza freddo. Con Spalletti non si confronta da mesi, limitandosi al buongiorno e buonasera. Con Pallotta, in arrivo per la gara con il Genoa, nessun contatto recente. E nessuna telefonata nemmeno con Baldini, consulente ad personam del presidente (da Londra, Città del Capo o Reggello, fa lo stesso). Quotidianamente il capitano ha la possibilità di incrociare, nel fortino di Trigoria, il dg Baldissoni e l'ad Gandini. Comunica poco anche con loro. Solo se serve e per educazione. Più formale di così non si può.
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