E' morto questa mattina all'ospedale di Varese, dov'era ricoverato da venerdì per un aneurisma cerebrale, Andrea Rinaldi, centrocampista di 19 anni, cresciuto calcisticamente nell'Atalanta ma ceduto due anni fa al Legnano. Venerdì era stato colpito da un aneurisma nella sua casa di Cermenate (Como). Il suo procuratore Marco Montesarchio ha pubblicato un post di cordoglio.
Il cordoglio dell'Atalanta
Il ricordo dell'Atalanta: "Sempre disponibile e positivo, sapeva farsi ben volere da tutti". Il ragazzo ha vestito la maglia nerazzurra da quando aveva 13 anni fino alla Primavera, contribuendo con l'U17 nel 2016 alla conquista dello Scudetto e della Supercoppa. "Così come in campo eri sempre l'ultimo ad arrenderti, anche stavolta hai lottato con tutte le tue forze per non volare via troppo presto. Ma quel tuo sorriso gentile resterà sempre vivo nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerti" è la nota dei nerazzurri.
La nota del Legnano
La società del Legnano lo ricorda come un "ragazzo d'oro, esemplare nella vita e nel gioco. Mai una parola e un tono fuori posto, mai una protesta e una polemica, sempre e solo correttezza, impegno, educazione e rispetto" si legge nella nota. "Andrea veniva agli allenamenti e come prima cosa veniva a salutarmi - ha dichiarato il presidente Giovanni Munafò - Questo è un ricordo che porterò nel cuore. Un ragazzo straordinario, un esempio per tutti. A nome della società esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia: siamo sicuri che Andrea lassù potrà essere il solito guerriero di sempre, che lottava in mezzo al campo per dare una gioia ai tifosi del Legnano