IL NAPOLI GIOCA, IL MILAN SEGNA! LA SQUADRA DI PIOLI CONQUISTA IL PRIMO ROUND CON UN GOL DI BENNACER (MERET NON IRREPRENSIBILE). KJAER E ELMAS COLPISCONO LA TRAVERSA, MIRACOLO DI MAIGNAN NEL FINALE. IL NAPOLI FINISCE IN DIECI: SPALLETTI MARTEDI’ PROSSIMO NON AVRA’ ANGUISSA (ESPULSO) E KIM, CHE SARÀ SQUALIFICATO, MA SPERA DI RITROVARE OSIMHEN. LA SFIDA E’ APERTISSIMA – FABIO CAPELLO PROMUOVE L’ARBITRO KOVACS – A MADRID IL REAL BATTE 2-0 IL CHELSEA

-

Condividi questo articolo


Da ilnapolista.it

 

Al termine della sfida di Champions tra Milan e Napoli, negli studi di Sky, Fabio Capello ha promosso a pieni voti il direttore di gara Istvan Kovacs

milan napoli milan napoli

 

«Ottima prestazione di Kovacs. Ha saputo gestire la partita e i cartellini senza fischiare ogni volta che un calciatore era a terra come vediamo in Italia. Questo è il calcio, non aspettare il far immobili per minuti»

 

BENNACER FA GODERE IL MILAN

Estratto dell’articolo di Marco Pasotto per gazzetta.it

 

Dieci giorni dopo, è arrivato il responso: no, il clamoroso quattro a zero del 2 aprile al Maradona non ha giovato maggiormente al Napoli. Lo sostenevano in parecchi, forse sottovalutando la vocina che si fa largo a Milanello quando arrivano le notti di Champions o, più banalmente, si è trattato di un’analisi limitata a ciò che si sta vedendo in campionato.

 

Certo, è ancora tutto aperto e, anzi, per come si era messa il Napoli può anche essere soddisfatto di aver limitato i danni. Ma aver raccolto la seconda vittoria in pochi giorni contro i prossimi campioni d’Italia autorizza il Diavolo a cullare pensieri dolcissimi. A sognare, come raccontava Pioli in vigilia.

 

milan napoli milan napoli

Le semifinali ora per i rossoneri sono un pochino più vicine e il Milan chiude questa sfida persino col rammarico di non aver appesantito il bottino dopo essersi trovato con un uomo in più (rosso ad Anguissa) negli ultimi venti minuti. Ha deciso un gol di Bennacer, che in campionato aveva anestetizzato Lobotka e stavolta ha marchiato a fuoco il primo round. Questo per i rossoneri è il terzo clean sheet di fila, il quinto consecutivo in Champions. Segnali importanti, come aver protetto la porta contro quello che è il miglior attacco di questa Champions. Al Maradona il Milan aveva sgretolato i 22 punti di differenza in campionato: non si sono visti nemmeno stavolta.

 

(…)

milan napoli milan napoli

INIZIO CHOC—   Quando Pioli in vigilia assicurava che sarebbe stata una partita diversa rispetto a Napoli, non si sbagliava. Ma probabilmente non pensava che il suo Milan avrebbe avuto un approccio così svagato e fiacco a una sfida del genere. Una galleria degli orrori difensivi rossoneri durata quattro minuti che ha visto gli azzurri a un respiro dal gol dopo 50 secondi – Kvara murato sulla linea dopo una tripla amnesia di Tomori, Kjaer e Krunic – e insistere poi con un tiro di Anguissa deviato da Maignan (3’) e un colpo di testa alto di poco di Di Lorenzo (4’).

 

Una manciata di minuti scarsa e ci ha provato dalla distanza Zielinski sull’ennesima incertezza di un Tomori inspiegabile. Cronaca spicciola che serve per fotografare la prima metà di frazione: Milan impacciato, lento e con le idee poco chiare. O meglio: senza idee per bucare la prima pressione napoletana, portata con ferocia, logica e continuità. Azzurri vincenti anche in quasi tutti i duelli e aggressivi con gli uomini che dieci giorni fa erano stati messi in gabbia dal Diavolo: Lobotka ha avuto maggiore libertà d’azione e lo stesso vale per Zielinski e Anguissa, mentre Elmas ha faticato parecchio a trovare spazio.

 

SPACCA-PARTITA—   L’inerzia tutta napoletana del match si è spezzata a causa di un grande spavento generato da Leao che, in assenza di rifornimenti adeguati, si è messo in proprio (25’) e se n’è andato via di prepotenza tra Rrahmani e Anguissa, sgommando per cinquanta metri e presentandosi a tu per tu con Meret: sinistro fuori di un soffio, ma il portoghese avrebbe potuto far meglio.

milan napoli milan napoli

 

A quel punto Il Napoli ha placato il suo furore, la partita si è messo in equilibrio e il Milan ha ritrovato spirito, distanze e pure idee. Come quella illuminante di Diaz, che ha concesso il bis di campionato sgusciando via (centralmente) con un gioco di prestigio tra Lobotka e Mario Rui, e avviando l’azione del vantaggio: scarico su Leao, bravo a servire subito l’accorrente Bennacer, e sinistro potente in buca. Era il minuto numero 40 e il Diavolo ha provato a sferrare un altro colpo al mento del Napoli prima dell’intervallo: angolo di Bennacer, zuccata potente di Kjaer che ha sbattuto sulla parte inferiore della traversa ed è tornata in campo per pochi centimetri.

milan napoli milan napoli

 

SVOLTA—   La traversa, assieme alla smanacciata di Maignan su testa di Elmas ha salvato anche il Milan all’inizio di una ripresa (5’) dove il Napoli è partito col protossido di azoto nel motore. Fiammate a cui il Milan ha risposto con break importanti nei quali ha tenuto palla con personalità. Ovvero generando timore quando manovrava al limite dell’area azzurra.

 

A metà ripresa un cambio per parte ha cambiato parzialmente gli scenari in attacco: Saelemaekers per Bennacer, ovvero il belga a destra e Diaz al centro della trequarti; e Raspadori per Lozano, con Elmas dirottato sulla destra. Ma la vera svolta è arrivata al minuto 74, con il secondo giallo ad Anguissa, troppo irruente due volte su Hernandez. A quel punto il Napoli ha dovuto rivedere del tutto i piani offensivi e badare a limitare i danni. Un Napoli sull’orlo di una crisi di nervi, dove tra gli ammoniti figura anche Kim. Era diffidato, seconda pessima notizia per Spalletti in vista del ritorno.

 

Gli ultimi brividi però sono stati per il Milan: a tre dal 90’ Maignan ha salvato su Di Lorenzo – la sua consueta parata decisiva nei finali di gara – e pochi secondi dopo Olivera ha sfiorato la traversa di testa. Scampato il pericolo, a San Siro è esplosa la festa, ma con la consapevolezza da parte di tutti che i giochi sono ancora completamente aperti.

milan napoli spalletti milan napoli spalletti

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - I DESTRONZI DE’ NOANTRI, CHE HANNO BRINDATO AL TRIONFO DI TRUMP, SI ACCORGERANNO PRESTO DI AVER FESTEGGIATO UNA VITTORIA DI PIRRO – LA POLITICA ESTERA SARÀ LA DISCRIMINANTE DI QUEL POPULISMO TRUMPIANO (“IO SONO UN POVERO CHE HA FATTO I SOLDI”; CIOÈ: ANCHE TU PUOI FARCELA..) CHE HA SEDOTTO MINORANZE ETNICHE E CLASSE LAVORATRICE: "L’UNIONE EUROPEA SEMBRA COSÌ CARINA, MA CI STA DERUBANDO NEGLI SCAMBI COMMERCIALI E NOI LA DIFENDIAMO CON LA NATO: L'UE DOVREBBE PAGARE QUANTO NOI PER L'UCRAINA" - IL CAMALEONTISMO DELLA PREMIER MELONI, SEMPRE COSÌ PRO-BIDEN E FILO-ZELENSKY, DAVANTI ALLE MOSSE ISOLAZIONISTICHE DEL TRUMPONE (DAZI SULL'EXPORT ITALIANO), CON UN ALLEATO DI GOVERNO TRUMPISSIMO COME SALVINI, VERRÀ MESSO A DURA PROVA: LA DUCETTA ALLE VONGOLE STARÀ CON L’EUROPA DI URSULA O CON L’AMERICA DI "THE DONALD"?

DAGOREPORT - PIÙ DIVENTA IRRILEVANTE, PIÙ MATTEO RENZI NON DEMORDE DALL’OBIETTIVO DI OCCUPARE LO SPAZIO TRA MELONI E SCHLEIN - SE NEL 2013 SOGNAVA DI METTERE LE MANI SU FORZA ITALIA, OGGI SI ACCONTENTEREBBE DI SCIOGLIERE QUEL POCO CHE RESTA DI ITALIA VIVA PER PRENDERE LA GUIDA DEL PARTITO DI MARINA E PIER SILVIO, DA TEMPO INSOFFERENTI DI ESSERE FINITI IN UN GOVERNO DI DESTRA CON POCO CENTRO - L’EX PREMIER DI RIGNANO SULL’ARNO AVREBBE SONDATO IL TERRENO CON ALCUNI DIRIGENTI APICALI DI FININVEST - MA IN FI C’È ANCHE IN ATTO UN LAVORIO DI MEZZO PARTITO CHE NON DISDEGNA L’IPOTESI, ALLE PROSSIME POLITICHE DEL 2027, DI ABBANDONARE AL SUO DESTINO LA DESTRA A EGEMONIA MELONIANA PER UN PROCESSO POLITICO CHE POSSA DAR VITA A UN CENTRO-SINISTRA FORZA ITALIA-PARTITO DEMOCRATICO…