IL NAPOLI TRITURA IL TORINO: 0-4! OSIMHEN REALIZZA UNA DOPPIETTA, A SEGNO ANCHE KVARA E NDOMBELE. IL NAPOLISTA: “QUEL CHE COLPISCE È LA FURIA AGONISTICA CHE NON SI PLACA MAI, COME VUOLE SPALLETTI CHE SI INFURIA COME SE STESSE GIOCANDO LA FINALE DI CHAMPIONS. NON SI MOLLA MAI. NON CI SI ACCONTENTA MAI. NEMMENO SUL 3-0 NEI RECUPERI IN FASE DIFENSIVA. LA FAME DI QUESTA SQUADRA È INSAZIABILE. LA VENA SUL COLLO LA MOSTRANO TUTTI…”

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Da ilnapolista.it

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Il Napoli tritura il Torino: 4-0. Ma quel che lascia ammirati della squadra di Spalletti è che alla 27esima partita di campionato, con un vantaggio abissale sulle inseguitrici, non mostra la minima condizione di appagamento. Mangia il campo e gli avversari come se fosse una questione di vita o di morte. Come se ogni partita potesse rivelare la scoperta del Santo Graal. E questa furia agonistica – è molto più della semplice abnegazione – la mostra non soltanto nel riproporre le azioni di attacco in cui i calciatori si divertono a trovarsi a memoria.

 

Ma soprattutto in fase difensiva e in quel quarto d’ora in cui il Torino di Juric prova e a tratti riesce a metterlo alle corde. Si è già sull’1-0 eppure Spalletti si infuria come se stesse giocando la finale di Champions e in campo gli attaccanti, se possibile, aumentano ulteriormente l’intensità del pressing. Non si molla mai. Non ci si accontenta mai. Nemmeno sul 3-0 nei recuperi in fase difensiva. La fame di questa squadra è insaziabile. La vena sul collo la mostrano tutti, per usare l’immagine utilizzata da Spalletti ieri in conferenza stampa.

 

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E il Torino di Juric non può che finirne travolto. Già la differenza tecnica è quella che è; se poi i più forti mostrano grinta da Toro, non resta che arrendersi. I gol, tanto per cambiare, li firmano Osimhen (due) e Kvaratskhelia, con l’aggiunta di Ndombele servito proprio da Kvara. Il nigeriano raggiunge quota 21 in classifica marcatori. Segna il primo dopo nove minuti, di testa, su angolo di Zielinski. Poi ci pensa Kvara a realizzare il rigore lui stesso si conquista: e per il georgiano è la dodicesima rete in campionato, cui vanno aggiunti altrettanti assist. Il terzo gol è ancora di Osimhen, ancora di testa, su cross di Olivera servito di tacco dal georgiano. Futbol bailado. Come sul quarto.

 

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Il Napoli non vince per forza d’inerzia. Vince perché non riesce a giocare a ritmi inferiori. Non sa cosa significhi allentare o staccare la spina. I numeri sono impressionanti. 71 punti in classifica in 27 partite, fanno 100 punti a fine campionato. Raramente nel calcio ci siamo imbattuti in una squadra tanto vorace. E se nella prima fase della stagione, Spalletti è ricorso spesso al turn-over, nel 2023 di fatto il Napoli ha giocato sempre con i titolarissimi. Oggi ha giocato Olivera a sinistra (e non Mario Rui) e Lozano terzo d’attacco preferito a Politano.

 

In trasferta ormai sugli spalti è una festa continua. I napoletani di tutta Italia celebrano quella che ormai è una festa anticipata itinerante. Ancora una volta lontano dal Maradona si impartiscono lezioni di tifo. I tifosi fuori sede sono come i loro calciatori, hanno sempre la vena sul collo.

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