Da gazzetta.it
L'albo d'oro della Formula 1 ha un nuovo membro: è Nico Rosberg, è lui il campione del mondo del 2016. Il tedesco della Mercedes, oggi secondo ad Abu Dhabi dietro a Lewis Hamilton nell'ultimo GP della stagione, ha coronato il sogno della vita ed eguagliato il papà Keke, che nel 1982 vinse il titolo con la Williams. Dopo Damon Hill figlio di Graham, dunque, la Formula 1 ha da oggi un secondo figlio d'arte iridato come il padre.
TITOLO MERITATO — Un titolo meritato? Sicuramente sì. Hamilton, che oggi ha dominato e conquistato il decimo successo stagionale davanti al compagno di squadra e a Sebastian Vettel, penserà sempre di essere il più forte, di aver perso questo campionato solo per i guai di affidabilità patiti durante l'anno. Ma Rosberg, a 31 anni, è stato perfetto dal primo all'ultimo GP, è sempre andato a punti tranne che in Spagna, quando Hamilton lo ha eliminato dopo poche curve, ha vinto 9 corse, sfruttato ogni errore del compagno e raggiunto l'obiettivo con umiltà e impegno. Oggi ha anche corso un rischio forse evitabile attaccando la Red Bull di Verstappen, quando avrebbe potuto aspettarne il pit stop. Un segnale di forza, oggi niente avrebbe potuto rovinare il suo momento magico. È il primo tedesco a vincere il Mondiale su una vettura tedesca.
FERRARI INDIETRO — La Ferrari archivia la stagione senza vittorie e guarda a un 2017 in cui si spera che il grande cambio regolamentare possa un po' sparigliare le carte. L'obiettivo di oggi era stare davanti alle Red Bull, obiettivo raggiunto grazie a una splendida prova di Sebastian Vettel. Uno zuccherino finale per Maranello che però non toglie l'amaro in bocca: dopo le tre vittorie del 2015 non era certo questo il risultato in preventivo. L'impegno non è mancato e il cambio di direzione tecnica in corsa ha aggravato il quadro. Ma in F1 non bisogna mai farsi trovare spiazzati, al Cavallino urgono evidentemente rimedi efficaci e più concretezza.