Dopo 9^ giornate la Juve di #Allegri è 6^in classifica ( quella di Pirlo era 5^)
con 15pt (quella di Pirlo ne aveva 17)
a -10 dalla testa della classifica ( Pirlo era a -6).
Ma non c’è nessuno che ne critica gioco e risultati pic.twitter.com/xRihgU2gBK
— Maurizio Pistocchi (@pisto_gol) October 25, 2021
Livia Taglioli per gazzetta.it
Il Sassuolo passa per la prima volta all'Allianz Stadium e supera la Juventus per 2-1. In vantaggio con l'erede di Locatelli, il 22enne Frattesi, i bianconeri colpiscono un palo con Dybala e trovano il pareggio con McKennie, prima che Maxime Lopez raddoppi al 95’.
Per la Juve, quella che avrebbe dovuto essere “una gara da vincere per non sprecare il punto strappato a San Siro”, diventa invece una sconfitta pesantissima, che la costringe a vedere ancor da più lontano la vetta della classifica. A conquistare i tre punti è la squadra di Dionisi, debuttante all’Allianz Stadium, grazie al secondo gol consecutivo in A di Frattesi e al raddoppio a tempo scaduto del francese. Per il Sassuolo è la seconda vittoria contro la Juve (17 i precedenti), dopo il successo del 2015, per la Juve il primo k.o. dopo 6 risultati utili consecutivi, ma soprattutto una mazzata sui suoi propositi di rimonta.
SEI NOVITÀ FRA I TITOLARI— Out Bernardeschi e Kean, la Juve si presenta con 6 novità, da Perin fra i pali, ai rientri di De Ligt e De Sciglio dietro, Rabiot e Chiesa sugli opposti in mezzo, e Dybala a far coppia con Morata in avanti, ricomponendo un tandem che mancava dalla gara contro la Samp, quando entrambi gli attaccanti uscirono per infortunio. Nel Sassuolo giocano Muldur e e Ayhan in difesa, ma la vera sorpresa è Defrel al posto di Scamacca davanti.
Fuori invece Djuricic, Boga, Obiang e Romagna. La Juve parte inanellando quattro occasioni nei primi 7’, ma fra fuorigioco e Consigli (su tiro cross di De Sciglio) non traduce in gol un avvio ad alto tasso di pericolosità. Poi molla un po’ la presa, De Sciglio deve abbandonare per un infortunio al ginocchio sinistro lasciando il posto ad Alex Sandro, il Sassuolo non appare per nulla intimidito dall’avvio rombante bianconero.
QUEL PALO, E POI FRATTESI— La gara per lunghi minuti si assesta così su un dominio di palla e di metri della Juve, tanto evidente quanto poco produttivo dalle parti di Consigli, con il Sassuolo che alza un po’ il suo baricentro ed è pronto ad approfittare di ogni errore della Juve, soprattutto in uscita. Al 18’ Perin in tuffo deve superarsi per deviare in angolo una conclusione velenosa di Berardi.
La Juve cuce gioco di buona qualità, con McKennie molto attivo negli inserimenti, Chiesa che accompagna l’azione d’attacco ogni volta che Morata ha il pallone fra i piedi, spesso partendo dalle retrovie dove ripiega con grande puntualità, e Dybala che arretra a far da raccordo, liberare spazi ed arrivare al tiro quando trova lo spiraglio giusto. E’ così che succede al 37’, quando l’argentino con un gran sinistro centra il palo con Consigli battuto. Ma tanta pressione in avanti non viene concretizzata, e a far la… Juve ci pensa il Sassuolo, ottimizzando le rade occasioni create: al 44’ Frattesi si inserisce in area, e con un destro in corsa trasforma in gol l’assist di Defrel.
MCKENNIE NON BASTA— Nella ripresa si presenta Cuadrado al posto di un inconsistente Rabiot, con Chiesa che va a sinistra. Il Sassuolo abbasso il ritmo e si difende più basso, facendosi quasi attendistico. In fase di possesso palla va per vie orizzontali, puntando al possesso più che allo sfondamento. La Juve si mantiene corta e compatta e si impone pazienza.
Ma nel contempo alza i giri e produce due occasioni in due minuti: al 58’ Ayhan respinge con un ginocchio un bolide di McKennie con Consigli battuto, poi il portiere respinge su Dybala, e Chiesa di testa manda alto. Scamacca prende il posto di Raspadori, Kaio Jorge quello di Morata. La gara vive di folate, ma è un flipper che non premia la Juve. Le vie centrali restano affollate, sulle fasce Alex Sandro e Cuadrado trovano invece spazi per affondare i colpi. Ma il Sassuolo non si fa sorprendere, ed anzi non rinuncia ad avanzare quando trova qualche varco. La Juve attacca a testa bassa, una rovesciata di Kaio Jorge finisce fuori di poco, poi dal suo piede nasce il pareggio bianconero. Al 76’ il brasiliano pennella una punizione perfetta per la testa di McKennie, che svetta su tutti in area e angola una conclusione perfetta, a fil di palo. Allegri non si accontenta, e a dieci minuti dalla fine toglie uno sfinito Locatelli e Danilo, mandando in campo Arthur e Kulusevski per il forcing finale. Ma la palla buona capita a Maxime Lopez, che al 95' gela l'Allianz condannando la Juve alla seconda sconfitta casalinga della stagione.