LA NUOVA VITA DI KARIM BENZEMA: DA "STRANIERO" IN FRANCIA A IDOLO IN ARABIA - LA CARRIERA DELL'ATTACCANTE FRANCESE È SEMPRE STATA COSTELLATA DA SCAZZI, SCANDALI E POLEMICHE, SOPRATTUTTO PER QUANTO RIGUARDA LA NAZIONALE - IL NUMERO 9 DELL'AL ITTIHAD È IL VOLTO DELLA FRANCIA DELLE "BANLIEUES", MUSULMANA E EMARGINATA: ADESSO A GEDDA HA TROVATO LA SERENITA', SOPRATTUTTO PERCHE'...

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Estratto dell'articolo di Giulia Zonca per la Stampa

 

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[…]Per rappresentare tante anime bisogna avere spalle larghe, per non tradirne nessuna occorrerebbe un manuale che non è ancora stato scritto, così Benzema vive parcheggiato al centro della polemica, […]. Vestito da perfetto saudita, con il tradizionale bisht, […] la thobe bianca, […] piedi e lo shemag, il copricapo militare, conosciuto anche come kefiah, ma portato con il protocollo dell'alta uniforme per il giorno di festa. Ed è tutto da decifrare.

 

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Benzema è una faccia […] di una Francia nata ai bordi di periferia che ha giustamente preteso il riconoscimento del passaporto nel rispetto e nell'orgoglio delle proprie origini. Figlio di seconda generazione, il padre si è spostato dall'Algeria a Lione quando era ragazzo, la madre, stesse radici, è nata francese. Volto di quelli venuti su negli Anni Novanta dentro la società che cambia però giudica se porti i catenoni d'oro da ventenne inquieto, se sposi il rap come rivolta dell'anima e non prendi il calcio come un dono. […]

 

Testimone di una religione che a casa sua è mal sopportata e impossibile sintesi tra la maglia bleu, il pallone d'oro, il cuore algerino e il credo musulmano[…]Era un predestinato irrequieto, è stato uno tanto dotato per il pallone quanto difficile da gestire, si è infilato in un sexygate che fa tanto intrigo internazionale e in realtà sapeva più che altro di prima media.

 

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Si è infilato in ogni contraddizione con la pretesa di uscirne senza strappi solo per il fatto di dichiarare un'appartenenza molteplice. Ha ammesso di aver scelto la Francia e non l'Algeria per vincere di più e dirlo gli ha portato risentimento da entrambe le parti. Lo hanno perdonato, perché in effetti ha vinto tanto (non in nazionale) e senza mai abbandonarsi alle frequenti contestazioni. […]

 

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Benzema si è stranito per l'esclusione dal giro della nazionale prima degli Europei 2016: non lo volevano perché era descritto come un piantagrane lunatico o per razzismo? Non lo volevano perché fuori dal clan al potere o perché lontano dalle idee di Deschamps? Ancora tante voci che spostano le descrizioni e allargano a dismisura una sagoma obbligata a sfaldarsi. A furia di essere un pezzo del cuore di ognuno e di trasformarsi nel disertore per qualsiasi parte, ha scelto la via individualista, intimista, negli anni in cui faceva assist a Cristiano Ronaldo al Real Madrid.

 

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 Ora sono entrambi nella Premier araba che ha raccolto campioni in un mercato fuori misura, esagerato, dimensione cafona a lui cara[…] Ecco, prima dei Mondiali in Qatar, riammesso alla corte di Francia, finalmente parte della rosa in partenza per i primi Mondiali arabi e già incoronato migliore, pareva aver compiuto la magia e la riconciliazione assoluta. Un'illusione.

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 Si è infortunato e il respiro di sollievo emesso dalla Francia che non ha dovuto farci i conti senza il bisogno di estrometterlo si è sentito così forte che lui ha archiviato l'idea. Ha salutato la carriera internazionale, votandosi al club e a questo punto all'Islam. Ha scelto l'Al-Ittihad, una delle squadre di Gedda, «per un ritorno a casa» e ora posa per dire «guardate la vita che abbiamo», lo scrive sui social ripuliti dagli insulti. L'estrema destra francese insorge e buona parte del resto del Paese glielo lascia fare, così che il dissenso arrivi senza pronunciarlo.

 

[…] Non è il solo giocatore emigrato nel Golfo che celebra la festa nazionale dell'Arabia vestito così, ma gli altri sono se stessi in un costume straniero, Benzema è quel francese, musulmano che vuole mostrare tutte le identità percepite e si ritrova a essere la faccia di un conflitto tra libertà. […]

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