Estratti da fanpage.it
Un nuovo scandalo scuote il paddock della Formula 1 alla vigilia del GP degli Stati Uniti, 19° round del Mondiale 2024. Dopo i sospetti sulle ali flessibili e l'intervento della FIA riguardo al mini-DRS utilizzato dalla McLaren a Spa, Monza e Baku, mentre il Circus è di scena ad Austin un altro nuovo caso getta inquietanti ombre sul campionato automobilistico più prestigioso al mondo che quest'anno, terminato il dominio della Red Bull e di Max Verstappen, è più equilibrato che mai con quattro team (anche Ferrari e Mercedes, oltre quello britannico e quello austriaco) a giocarsi vittorie e podio a seconda del tipo di tracciato su cui si corre.
Secondo quanto rivelato da Autosport infatti da diverse settimane sono sorti dei sospetti riguardo ad un team di Formula 1 che utilizzerebbe un trucco illegale per aggirare il regolamento nel corso dei weekend di gara. Nello specifico questa scuderia sarebbe accusata di modificare l'altezza da terra della monoposto in regime di parco chiuso, tra qualifiche e gara, attraverso un sistema che consente di cambiare la regolazione del T-Tray (lo splitter situato sotto la parte anteriore della vettura che separa il flusso d'aria che passerà sopra e sotto il fondo) azionando un comando direttamente dall'abitacolo, senza dunque dover intervenire esternamente.
Tale modifica, che viola due norme del regolamento tecnico attualmente vigente in Formula 1 (l'articolo 40.2 e l'articolo 40.9), sarebbe possibile grazie al modo in cui il team ha progettato inizialmente la parte anteriore della monoposto dotandola di un sistema che consente di modificare l'angolo del T-Tray dall'abitacolo. Ciò consentirebbe ad un qualsiasi meccanico di modificare agevolmente l'altezza da terra della monoposto tra le qualifiche e la gara (in parole povere facendola passare da un assetto che consente di performare meglio sul giro secco ad uno più adatto alla corsa su più tornate) senza dover utilizzare strumenti ed effettuare interventi esterni che avrebbero insospettito ispettori FIA e team rivali.
Si tratterebbe dunque di un arguto stratagemma per aggirare la regola del parco chiuso che vieta espressamente qualsiasi modifica alla configurazione aerodinamica della monoposto (l'unica eccezione riguarda l'ala anteriore) tra le qualifiche e la gara. Ma non solo, se fosse accertata la presenza di un qualsiasi dispositivo che dall'abitacolo consenta di alterare l'assetto aerodinamico della monoposto, già questo sarebbe da considerarsi una violazione del regolamento tecnico.