E ORA C’È “DJOKO” PER NADAL – LO SPAGNOLO VOLA IN FINALE PER LA TREDICESIMA VOLTA AL ROLAND GARROS E SI PRENDE LA RIVINCITA CONTRO L'ARGENTINO DIEGO SCHWARTZMAN DOPO LA SCONFITTA DI NEMMENO UN MESE FA AGLI INTERNAZIONALI D'ITALIA: NADAL HA BATTUTO IL VENTOTTENNE ARGENTINO PER 6-3, 6-3, 7-6 (7-0) IN TRE ORE E 9 MINUTI, MA ORA DOVRÀ VEDERSELA CON DJOKOVIC…

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Paolo Rossi per "www.repubblica.it"

 

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"Gigante Nadal" scrivono in Spagna. Non solo: si portano avanti e rilanciano: "Non importa se è autunno, che le palline di Wilson rimbalzino meno e che lui venga da un'inattività di sei mesi. Il tennis, quando arriva il Roland Garros, è uno sport giocato da 128 giocatori e Nadal vince sempre". Non male, no? Ma è giustificato: Rafa Nadal in finale al Roland Garros.

 

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Lo spagnolo si è preso la rivincita contro l'argentino Diego Schwartzman, 14esimo nel ranking Atp, dopo la sconfitta di nemmeno un mese fa agli Internazionali d'Italia, e vola in finale per la tredicesima volta (le precedenti 12 le ha vinte tutte). Nadal ha battuto il ventottenne argentino per 6-3, 6-3, 7-6 (7-0) in tre ore e 9 minuti di incontro. In finale è stato raggiunto da Novak Djokovic, costretto al quinto set da Stefanos Tsitsipas dopo un avvio agevole che lasciava intravedere una conclusione rapidissima.

 

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Quella di Nadal era la tredicesima semifinale a Parigi. Le ha vinte tutte: in questi 12 match ha perso solo te set (uno contro Federer nel 2005, due contro Djokovic nel 2013). Aveva perso a Roma da Schwarztman, aveva anticipato che avrebbe cambiato gioco: lo ha fatto. Erano diverse le condizioni ambientali: era pomeriggio, era meno umido di Roma. E Nadal ha capito la lezione di Roma: meno ritmo all'argentino, ottimo ribattitore, palle talvolta alte, ritmo variato e alternato.

 

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 Così si fa. Si mostra umiltà e rispetto anche per la forza dell'avversario: un primo game di 14 minuti sembrava l'antipasto di un'altra maratona, invece lo spagnolo non ha lasciato nulla al caso. A posteriori, la sfida e la prova di Sinner viene ulteriormente rivalutata ove mai ce ne fosse bisogno, in particolare quel primo set, meraviglioso, in cui Jannik menava la danza e lo spagnolo sembrava uno sparring partner. Ma anche in questo caso ha mostrato perchè si vincono 12 Roland Garros: con pazienza, in attesa di piazzare il colpo.

 

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Ora Nadal è a un passo dal fare 13, una roba enorme se ci riuscirà. Lo vedremo domenica. E di fronte avrà dunque Djokovic: la sfida infinita tra i due sarà la n.56. Per la terza volta in finale a Parigi, le altre due ovviamente vinte dal maiorchino, nel 2012 e nel 2014. Djokovic per due set ha dominato la partita con Tsitsipas (6-3 6-2) poi il greco, fin qui perfetto il suo cammino parigino, è rientrato improvvisamente nel match.

 

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Nole ha sprecato un match point sul 5-4 nel terzo set, da lì la partita è cambiata. Tanti errori da parte del serbo, Tsitsipas si è preso il terzo e il quarto parziale (7-5 6-4) ma si è dovuto arrendere di fronte alla furia di Djokovic: non c'è stata storia nel quinto set, che il n.1 del mondo si è aggiudicato 6-1. Domenica dunque un nuovo capitolo della sfida: dopo l'intermezzo di Thiem a New York, i grandi "vecchi" hanno ristabilito le gerarchie.

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