Estratto dell'articolo di Massimiliano Nerozzi per il “Corriere della Sera”
Più che una stagione, quella di Paul Pogba è un dramma (sportivo) alla Aspettando Godot , dove tutti non vedono l’ora sbuchi il protagonista, ma lui non arriva mai, mentre attorno cresce il senso di una cosmica disperazione. Il sipario sul suo primo sequel juventino, ieri mattina, l’ha tirato il referto del J-Medical: lesione di basso grado del retto femorale della coscia sinistra. Nulla di tragico — siamo sui 15-20 giorni di stop — ma di questi tempi significa stagione finita. […]
L’operazione al menisco c’entra nulla, piuttosto una condizione atletica che non poteva essere al top, in un giocatore parso purtroppo predisposto agli acciacchi muscolari, negli ultimi anni. All’incasso, fanno 10 presenze e 172 minuti stagionali, per una retribuzione oraria da titolone sui tabloid: quasi 70 mila euro a minuto, visto lo stipendio da 10 milioni (netti) più due di bonus. Contrattone vigente per altri tre anni, sul quale il club dovrà ragionare, anche se all’orizzonte non ci sono né divorzi, né ridiscussioni. Al momento. Anzi, il francese era felice di essere ritornato, non vedendo l’ora di giocare e far gioire.
[…] A tratti ci mette del suo, tra un selfie da vacanze sulla neve e l’arrivo in ritardo per la cena del ritiro, che gli costa la convocazione in Europa League. Nel frattempo, brutte storie famigliari gli squassano la mente: «Vicende che hanno avuto un impatto sul mio corpo e sui miei infortuni», racconta agli investigatori francesi. Da stamattina, prova a ripartire.
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