Alessandro Bocci per corriere.it
Gabriele Gravina Foto Mezzelani GMT24
Altri tre positivi, stavolta nell’Atalanta, proprio nel giorno in cui il Consiglio Federale ha ufficializzato le date della nuova serie A: si comincia il 19 settembre con gli anticipi della prima giornata e si chiude il 23 maggio.
Il presidente Gravina ha aspettato sino all’ultimo, sperando in un ripensamento della Lega calcio che non c’è stato.
La Figc chiedeva di anticipare la fine del torneo di una settimana per dare a Mancini il tempo di preparare nel migliore dei modi l’Europeo rinviato alla prossima estate. E anche per questo aveva nuovamente avanzato l’ipotesi playoff, rigettata dai presidenti.
È un anno strano e difficile in cui niente è come dovrebbe e si va avanti un giorno alla volta. «Fa parte del gioco perché l’emergenza non è ancora finita», l’analisi di Giorgio Chiellini, capitano azzurro e della Juventus, oltre che ascoltato consigliere dell’Assocalciatori. «Bisogna arrangiarsi, accettare dei sacrifici e non accampare scuse. La situazione del Covid è ancora grave nel mondo e sarei già contento se non fossimo costretti a fermarci ancora», dice il difensore azzurro con sano realismo.
È anche un grido di allarme. Sarà una stagione anomala da vivere senza certezze, cercando di convivere con il maledetto virus. L’Atalanta annuncia la positività di tre giocatori, tutti asintomatici e già in isolamento. Sono 22 in giro per l’Italia dall’inizio della ripresa delle attività.
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Per adesso la situazione è sotto controllo, ma sarà una falsa partenza: tra ritiri cortissimi, la finestra per le Nazionali che ha privato quasi tutti gli allenatori di giocatori importanti, la difficoltà di organizzare amichevoli. Il tutto in mezzo al mercato, che ufficialmente comincerà oggi e finirà il 5 ottobre. Mercoledì ci saranno i calendari.
La Lega ha concesso a Atalanta e Inter di cominciare una settimana più tardi perché hanno partecipato alle final eight europee. Caos organizzato. Aurelio De Laurentiis attacca duro Ceferin, presidente dell’Uefa. «Non è all’altezza. Toglierci i giocatori dal 29 agosto sino al 10 settembre, dopo una stagione così, è una stupidata. Con tutti i nuovi casi di Covid dobbiamo tornare a giocare solo per le partite delle squadre Nazionali? È una follia».
La Figc lavora alla riapertura graduale degli stadi e alla limitazione dei tamponi. Forse non è il momento giusto, considerando la ripresa dei contagi. Ma Gravina ci crede. «Siamo fiduciosi che il Comitato tecnico scientifico possa tenere conto della nostra capacità visto l’esito positivo dei protocolli e dei controlli in questi mesi. Non vogliamo corsie preferenziali rispetto agli altri sport anche se il nostro mondo ha numeri che meritano attenzione».
L’altro punto sono i tamponi. Per adesso uno ogni quattro giorni. La speranza è di arrivare a uno ogni otto. Magari con l’introduzione del test sierologico. Entrambe le proposte sono state presentate al Cts, che dovrebbe dare una risposta a stretto giro di posta. Speriamo che la stagione non si trasformi in una lenta agonia.
gravina foto mezzelani gmt 029 Giovanni Malagò e Gabriele Gravina Foto Mezzelani GMT45